Migranti e pandemia: flop dell’Europa, tutto il peso sull’Italia, lo prova ricerca Ispi

Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterPrint this pageEmail this to someone

Una recente ricerca Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale) di Milano  fa chiarezza sul flop della Ue e il sovraccarico per l’Italia nella gestione degli arrivi di migranti e della pandemia. Migrazioni e pandemia: l’immobilità dell’Europa degli Stati. E’ il titolo denuncia del capitolo dedicato alla gestione dei flussi regolari ed irregolari in tempi di Coronavirus nel rapporto Ispi 2021 Il mondo al tempo del Covid. L’ora dell’Europa a cura di Matteo Villa.

La pandemia globale ha avuto un impatto profondo sui flussi regolari in tutto il mondo, Europa compresa – scrive l’esperto – Come abbiamo visto, è possibile che nel 2020 il numero di migranti annuo verso i paesi Ue si sia ridotto addirittura dei due terzi, da 2,8 a 1 milione di persone. Ma, osserva Villa, con il venir meno delle alternative regolari, i flussi irregolari sono cresciuti in parallelo, in particolare quelli provenienti dall’Africa: l’aumento di arrivi sulle coste spagnole e italiane sembra preconizzare quello che potrebbe avvenire anche quest’anno.

Secondo l’esperto dell’Ispi, sotto la minaccia della peggior crisi economica mondiale dal 2009 a questa parte, e con le prime stime che dimostrano che le disuguaglianze di reddito tra e all’interno dei singoli paesi si sono approfondite, molte persone potrebbero decidere di trasferirsi verso un altro paese del mondo. Le pressioni migratorie verso l’Europa, già sospinte da trend demografici ed economici decennali, potrebbero crescere ulteriormente. Di fronte a ciò – denuncia – l’Unione Europea appare ancora oggi impreparata alla sfida di governare i flussi migratori in maniera coordinata e collettiva.

Il colpo inferto dalla pandemia, ormai (stando ai dati di fine 2020) grosso modo simile in tutti i paesi europei, ha stimolato riflessioni sul destino comune del continente, ma quelle sulle frontiere si sono dimostrate ben più impervie di quelle sulla solidarietà economica e fiscale. Per queste ragioni i paesi frontalieri, e in particolare l’Italia, la Spagna, la Grecia e Malta, si ritrovano ancora una volta da soli, stretti tra le pressioni migratorie irregolari ai confini orientali e meridionali dell’Ue e dai loro ‘vicini’ del nord che chiedono loro di agire da cani da guardia, pur spesso (e strumentalmente, a uso e consumo dell’opinione pubblica interna) criticandone azioni e metodi. E rifiutando ogni e qualsiasi collaborazione e solidarietà. I migranti tutti a carico dei Paesi mediterranei, in particolare dell’Italia, i Paesi nordici escludono ogni loro intervento, lasciando qualche intervento di sostegno finanziario (e basta) alla Commissione Ue, neghittosa e imbelle la sua parte.

Malgrado la pandemia, dunque, sul fronte migratorio l’Europa sta ancora a guardare, conviene alla Germania e a quello stuolo di Paesi nordici che vivono e prosperano all’ombra della Merkel. Ma anche per l’immarcescibile cancelliera e per la grassa Germania sta giungendo l’ora della verità.

Ezzelino da Montepulico

Leggi anche:   Giro d'Italia 2024: Paret-Peintre vince la tappa. Pogacar conserva la maglia rosa. Salta lo Stelvio: troppa neve

Calendario Tweet

maggio 2024
L M M G V S D
« Apr    
 12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
2728293031