«Sugli anticorpi monoclonali in Italia avanti tutta! Si sta partendo anche in diversi altri centri italiani (Spallanzani, Pisa, Genova, Catania, Bologna, eccetera), oltre a Pesaro nelle Marche, e si tratta di un’ottima notizia. Rimane la sensazione dolce-amara nel vedere che si fa adesso quello che si sarebbe potuto fare alcuni mesi fa, ma meglio tardi che mai».
Il virologo Guido Silvestri, docente alla Emory University di Atlanta, commenta così, su Facebook, le prime somministrazioni di anticorpi monoclonali contro Covid-19 in Italia, dopo la sua ‘battaglia’ per promuoverne l’uso anche nel nostro Paese. «Buona notizia anche che il generale Figliuolo abbia finalizzato l’acquisto delle prime 150.000 dosi – sottolinea – Avanti così, quindi, con grande curiosità verso i primi risultati di questa sperimentazione».
Ma aggiunge: «Se sono stato contattato dall’Italia per una consulenza sugli anticorpi monoclonali? Ad ottobre scorso ho chiesto se fosse interessata e con alcuni membri del Cts abbiamo pensato di organizzare una riunione in cui veniva presentata questa possibilità. L’Aifa ha dato l’ok, ma bisognava aspettare l’autorizzazione Ema, che è arrivata solo il 6 febbraio. Ho avuto la sensazione che ci fossero delle resistenze. Mi fa specie questa resistenza – ha aggiunto – e penso che sia un fenomeno semplicemente italiano. Gli anticorpi monoclonali vengono usati in diversi paesi, altri li stanno approvando. In Italia la terapia ora è autorizzata, ma se fosse partita prima, sicuramente si sarebbero evitati molti ricoveri e di conseguenza molti decessi».