AGIPRESS – Il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli durante il suo discorso di apertura al Consiglio europeo del 15 e 16 ottobre, ha evidenziato la necessità di raggiungere rapidamente un accordo sul prossimo bilancio a lungo termine dell’UE. Sassoli ha spiegato che il Parlamento ha già dato prova di flessibilità e che continuerà a difendere la sua posizione sui finanziamenti per i principali programmi dell’UE che vanno a beneficio dei cittadini e promuovono una ripresa sostenibile dopo la pandemia del COVID-19. “Le sfide globali e geopolitiche – ha spiegato Sassoli – a cui è sottoposta l’Unione, con l’ondata della pandemia che non si ferma e i contagi che mettono ancora a dura prova i nostri Stati membri, chiedono risposte rapide alle difficoltà dei nostri cittadini. Il PE non sta bloccando nulla”. “Anzi, con grande tempestività, il Parlamento ha aperto la strada alla ratifica del Recovery Instrument a metà settembre. Dobbiamo però accordarci su una tabella di marcia vincolante per l’introduzione di nuove risorse proprie nei prossimi anni, per coprire almeno gli interessi e i rimborsi”. “Ma c’è un’area in cui non sono stati compiuti progressi. I vostri sforzi a luglio si sono concentrati comprensibilmente sul Recovery Instrument e sulle dotazioni nazionali. Ma ridurre i programmi settennali con una chiara dimensione europea non è la strada giusta. Per arrivare ad un compromesso, Il Parlamento ha fatto passi enormi rispetto alle proprie richieste iniziali sul QFP. Con realismo e spirito costruttivo voglio riassumervi i punti chiave del Parlamento. Per prima cosa ricordo che i nostri negoziatori hanno chiesto di aggiungere 39 miliardi di euro. Si tratta di una modifica minima al pacchetto da 1800 miliardi, ma che farebbe un’enorme differenza per i cittadini che beneficiano delle nostre politiche comuni. Abbiamo avanzato proposte creative per finanziare questi 39 miliardi. Per farlo occorre un aumento del tetto di spesa di 9 miliardi di euro con cui raggiungeremmo esattamente lo stesso livello di spesa del periodo 2014-2020 in termini reali. Secondo elemento chiave: proponiamo di contabilizzare i costi degli interessi di Next Generation EU oltre i massimali del QFP. Occorre ricordare che Next generation EU è un impegno straordinario, e quindi anche i costi per gli interessi di Next generation EU hanno un valore di spesa straordinaria. Questi costi non devono entrare in competizione con i programmi del QFP. Pertanto se mettiamo gli interessi NGEU oltre e al di fuori dei massimali, avremo 13 miliardi da utilizzare per i programmi. In terzo luogo, dobbiamo garantire strumenti di flessibilità sufficienti per far fronte agli imprevisti e per non perdere un solo euro del QFP o del Recovery instrument. Eventuali fondi inutilizzati devono essere ridistribuiti nei programmi del Bilancio pluriennale. Attualmente, i negoziati si sono arenati. Sbloccarli è nelle vostre mani. Per fare progressi è indispensabile aggiornare il mandato negoziale della Presidenza tedesca. Non si tratta di rimettere in discussione l’accordo di luglio, ma di fare un piccolo passo da parte vostra per andare verso l’approvazione finale del pacchetto” – ha aggiunto Sassoli.