Juve e arbitri allo Stadium. Ma il Napoli non c’è. Il Cts: «Decide la Asl»

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Sono entrati in campo con l’ombrello, arbitri e giocatori della Juventus. Il Napoli non c’è. Doveva essere il big match della terza giornata della Serie A, è diventato il casus belli del calcio sul fronte covid. Juve-Napoli non si gioca: la squadra di Gattuso ha dato seguito allo stop imposto dalla Asl partenopea dopo i due positivi (Zielinski ed Elmas), niente trasferta a Torino quindi, aprendo però un fronte di battaglia con la Lega calcio e uno scontro più ampio che adesso mette in campo tutti gli attori. Governo compreso.

E il punto sulla querelle relativa alle competenze – chi deve decidere cosa – lo ha messo dopo l’ennesima giornata convulsa il Comitato tecnico scientifico: «Il Cts richiama gli obblighi di legge sanciti per il contenimento del contagio dal virus e ribadisce la responsabilità dell’Asl competente e, per quanto di competenza, del medico sociale per i calciatori e del medico competente per gli altri lavoratori».

Il giudice sportivo di Serie A, domani 5 ottobre, potrebbe assegnare la vittoria alla Juventus, a tavolino, per 3-0. Ma questo innescherebbe l’immediato reclamo del Napoli, con l’avvio di una querelle che rischia di avre riflessi sul prosieguo del campionato. Il parere del Comitato tecnico scientifico, che assegna alle Asl ogni responsabilità, può permettere al Napoli di vincere la sua battaglia. Ma se passa il principio, ogni settimana bisognerà aspettare, con il fiato sospeso, i certificati di qualche Asl per sapere se le partite si giocano o no.

Paulo Soares

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