Il turismo in Toscana: una risorsa, un’opportunità!

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turismoNota di Gianni Masoni, Responsabile Turismo Confesercenti Toscana

Durante il seminario “Turismo e Toscana – La nuova governance regionale del turismo”, svoltosi lunedì 4 luglio ed organizzato dalla Regione Toscana, è stato interessante il rapporto IRPET  e buoni i risultati illustrati. Non dormiamo, però sugli allori, le nostre performaces vanno collocate nel contesto globale nel quale il turismo ormai si muove e rispetto ad esso misurate.

I risultati medi del turismo toscano per il 2015 e le attese per il 2016 sono migliori di quelli medi italiani, e questa è una buona notizia. L’ottimismo, purtroppo però, diminuisce se confrontiamo i nostri risultati con quelli medi europei e mondiali:

Secondo il World Travel & Tourism Council: il contributo diretto del turismo al PIL, in Italia, nel 2015 è valutato in 68,8 miliardi di euro (la Toscana concorre con circa 9 miliardi, circa il 13%), il 4,2% del totale; si prevede una ulteriore crescita del 2,1% nel 2016, a fronte di una stima di crescita del PIL complessivo dello 0,8%. In Europa il contributo diretto è del 3,5%, ma per il 2016 si prevede una crescita del 2,9%. A livello medio mondiale, il contributo diretto è del 3%, e per il 2016 si prevede una crescita del 3,3%.

Un dato interessante riguarda le previsioni di crescita del comparto a lungo termine (2016 – 2026). Il nostro Paese pare inserito in un trend positivo, ma sempre dietro Germania, Regno Unito, Svizzera, Francia e Spagna, a livello europeo (intorno alla 170 esima posizione mondiale).

In sostanza il turismo italiano (ed anche toscano) cresce quasi tre volte di più del PIL nazionale, ma cresce meno della media europea  e della media mondiale del comparto. Il dato è confermato anche dalla spesa dei turisti stranieri, equiparabile ad esportazioni: nel 2016 per l’Italia è prevista una crescita del 2,4%, mentre per la media europea si prevede una crescita del 3,4% e per la media mondiale, una crescita del 3%.

E’ evidente che abbiamo qualche problema di competitività del sistema! Manca una visione strategica per lo sviluppo del comparto, sia a livello nazionale che regionale. Nonostante vi sia un potenziale di crescita assai rilevante, non si riesce a sfruttarlo a pieno e non si interviene per rimuovere i limiti e gli ostacoli allo sviluppo; non si affrontano i nodi strutturali che devono essere sciolti per aiutare le imprese a crescere nel quadro competitivo globale.

Disorganizzazione delle destinazioni, carenza di infrastrutture, quadro normativo caotico e contraddittorio, gestione talvolta inadeguata e spesso eccessivamente onerosa dei servizi pubblici locali, inefficacia delle azioni promozionali, diffuso abusivismo, sono gli aspetti più eclatanti che emergono analizzando il quadro complessivo.

Tutto ciò ci rende poco attrattivi per gli investitori.

Sia la relazione di Irpet che quella del dott. Peruzzini, intervenuto al seminario, mettono in evidenza alcune delle principali aree di crisi sulle quali è indispensabile intervenire in Toscana:

1) le due grandi città termali, complessivamente quasi 30.000 posti letto, 400 imprese alberghiere, che ormai da oltre 25 anni languono fra l’oblio ed il declino, reclamano una strategia dedicata che i soli enti locali non sono in grado di definire. Serve un progetto di radicale trasformazione di queste due città, un riposizionamento dell’offerta, la sostituzione della obsoleta cura idropinica con altre opportunità, una maggiore integrazione di ciascuno dei due centri nei rispettivi contesti territoriali. Solo cosi sarà possibile rendere effettiva ed efficace la privatizzazione delle due imprese termali.

2) La forza della nostra regione, oltre che nello straordinario patrimonio artistico-culturale-ambientale, sta nella grande diversificazione dell’offerta ricettiva. Confesercenti ritiene che questo patrimonio debba essere preservato e valorizzato:

  1. a) definendo nel Testo Unico in elaborazione, norme equilibrate che agevolino lo sviluppo di tutte le tipologie ricettive e dei servizi turistici;
  2. b) adottando strumenti operativi che agevolino l’accesso al credito, in particolare per le tipologie di imprese in difficoltà, per le quali sono richiesti interventi di innovazione e riorganizzazione.

Migliorare la competitività richiede un sostegno all’innovazione, aiutando le imprese a collaborare fra loro e con il sistema pubblico, ciò allo scopo di aumentare la penetrazione nei mercati, accorciare le filiere, migliorare costantemente il rapporto con la clientela e migliorare la redditività.

Non scordiamoci che per fare una destinazione turistica di eccellenza e sostenibile è indispensabile il concorso di azioni coerenti e complementari di pubblico e privato. In questo quadro le proposte di riorganizzazione degli OTD appaiono utili, ma è indispensabile definire precisamente anche l’organizzazione e la struttura degli ambiti territoriali. Aggregare i comuni su base volontaristica e variabile non pare la soluzione più chiara ed efficace.

E’ urgente, inoltre, chiudere due vertenze aperte ormai da troppi anni: la vicenda delle concessioni demaniali marittime e la questione delle guide turistiche. La nostra regione, e più in generale l’intero Paese, non si può più permettere di lasciare queste imprese nell’incertezza totale in cui si trovano ormai da quasi un decennio.

Per il settore balneare la Regione ha recentemente adottato un provvedimento coraggioso, chiaro e condiviso da una larghissima parte degli operatori. Auspichiamo che le soluzioni individuate ed in particolare il riconoscimento dell’indennizzo del valore aziendale, vengano mutuate dal testo del nuovo Codice della Navigazione cui finalmente pare si voglia metter mano.

Per le guide, allo stesso modo, serve chiarezza e la volontà di difendere una componente importante della nostra identità culturale. I decreti attuativi della riforma sono pieni di contraddizioni e controsensi, oltre che oggetto di ricorsi per i quali si rischia il caos normativo. Serve un profondo e serio ripensamento di quella strumentazione se non vogliamo far diventare il nostro Paese terra di scorribande e spedire sul lastrico oltre 30.000 professionisti.

Per ulteriori informazioni sul Seminario “Turismo e Toscana – La nuova governance regionale del turismo” –>>http://goo.gl/RmTBvE

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