Inps, previdenza: evasi 140 miliardi

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Tito-BoeriL’allarme viene dalla Commissione sugli enti di previdenza: oltre 140 miliardi di euro di contributi previdenziali non sono mai stati versati all’Inps, e lo stesso istituto nè dà 90 per persi, nel senso di non più recuperabili. Le cause, si legge nella relazione, sono innumerevoli. Crisi economica e fallimento di diverse aziende hanno avuto il loro peso, ma al solito è la componente riferita all’evasione fiscale ad incidere maggiormente. Tanto che la commissione ha evidenziato “la necessità di aumentare l’efficienza delle attività di contrasto all’evasione contributiva e di riscossione dei crediti”.

Il tema è delicato, si legge, e l’accantonamento per la coperture delle mancate riscossioni tende a essere insufficiente nel tempo rispetto al trend di crescita. Nel documento, approvato all’unanimità, si segnala che l’accantonamento per la copertura delle mancate riscossioni tende a essere insufficiente nel tempo rispetto al trend di crescita delle mancate riscossioni e si invita l’Istituto a chiarire e definire, già dal prossimo bilancio, in termini di trasparenza e veridicità delle scritture contabili, l’entità e l’incidenza sul passivo di bilancio del complesso delle entrate contributive non ancora dichiarate formalmente inesigibili.

Un richiamo severo ed esplicito, che certifica ufficialmente un altro aspetto dell’amministrazione Inps che non funziona assolutamente. Condannando la gestione del bocconiano presidente Tito Boeri, che in questi anni si è impegnato in proclami e interviste, suggerimenti alla politica, ingaggiando soltanto una sua personale lotta alle cosiddette pensioni d’oro, ossia quelle pensioni messe insieme spesso con 40 anni e più di contributi.

 

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