Tra mille difficoltà e contestazioni anche da parte del suo partito alla fine Theresa May, dopo aver confermato i 5 ministri chiave, ha svelato la composizione del suo governo (ha ottenuto solo 318 seggi, 8 in meno della maggioranza assoluta) che si regge solo sull’appoggio esterno dei controversi unionisti nordirlandesi del Dupn (10 deputati).
Dopo aver nominato Damian Green, ex ministro del Lavoro, first secretary of state, ruolo solo onorifico che lo pone un gradino sopra gli altri ministri ma senza dargli i poteri di un vicepremier, May ha messo al suo posto David Gauke, attuale ministro del Tesoro. Il capogruppo conservatore ai Comuni David Lidington è il nuovo ministro della Giustizia al posto di Liz Truss, ridimensionata al ruolo di Gauke al Tesoro, su cui predomina sempre il cancelliere dello Scacchiere (ministro delle Finanze) Philip Hammond, uno dei 5 ministri di piamo piano confermati. Restano al loro posto il responsabile della Salute, Jeremy Hunt così come Liam Fox alla guida del Commercio estero. Oltre ad Hammond, May ha confermato agli esteri, Boris Johnson, alle trattative per la Brexit, David Davis, all’Interno Amber Rudd e alla Difesa Michael Fallon.
Ripescato nella squadra di governo anche l’ex ministro della Giustizia britannico, Michael Gove, che sembrava inizialmente essere stato. Secondo la Bbc che cita il governo britannico, Gove, che è stato visto entrare al numero 10 di Downing Street, è stato nominato ministro dell’Ambiente. Il ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson, ha dato il suo sostegno alla premier Theresa May e la ha definita la miglior persona per condurre in porto la Brexit. “La sosterrò, e assolutamente tutti quelli a cui sto parlando faranno lo stesso”, ha detto a Sky News. “Penso onestamente” che i britannici vogliano “che andiamo avanti, compiamo la Brexit e rispettiamo le loro priorità”, ha aggiunto.