In Toscana sono 74 le imprese sociali registrate a fine 2016, il 5,5% del totale nazionale (1.367 imprese, con un capitale medio di 53mila euro e oltre 16mila addetti) : la Regione è all’ottavo posto in Italia, lontana dal vertice della classifica (al primo posto c’è la Lombardia, con 204 soggetti attivi). E’ l’identikit che emerge alle elaborazioni di Infocamere per il Sole 24 Ore oggi in edicola.
Queste imprese non esauriscono la platea dei soggetti attivi nell’economia sociale. Bisogna aggiungere, infatti, a livello nazionale 12.570 cooperative sociali e 82.231 enti non profit “market oriented” (cioé organizzazioni diverse dalle cooperative sociali che ricavano oltre la metà delle risorse economiche da scambi di mercato, come risulta da dati Iris Network e Aiccon su fonti Istat). A frenare la convenienza ad avviare un’impresa sociale in questi anni sono stati soprattutto il divieto di distribuire utili e l’assenza di agevolazioni fiscali.
A questi problemi dovrebbe rimediare la riforma dell’impresa sociale che il Governo ha messo a punto per dare attuazione alla legge delega 106/2016 sul Terzo settore: il relativo decreto è stato approvato in prima lettura venerdì dal Consiglio dei ministri e deve ottenere ora il parere delle commissioni parlamentari, prima del via libera definitivo.
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