«Ho conosciuto Mons. Livi quando, nel 1980, appena insediato in San Lorenzo, venne in prefettura per conoscere i suoi parrocchiani. E l’ho rincontrato più volte; veniva a chiedere interventi a tutela della sua collettività. Tra i tanti meriti di monsignor Livi vorrei sottolineare proprio la sua azione di stimolo per consentire alle autorità, sindaci compresi, di avere un’esatta e aggiornata sensazione del sentimento della popolazione di una delle zone più importanti del centro cittadino sul tema della sicurezza». Sono alcune delle parole con le quali Paolo Padoin, Presidente dell’Opera Medicea Laurenziana, ed ex prefetto di Firenze, ha commentato la figura del prelato, scomparso all’età di oltre 100 anni, la cui figura è tratteggiata nel libro «Il Priore e le lettere, Angiolo Livi e l’umanesimo fiorentino» (Pagnini Editore) a cura di Elena Giannarelli, Carlo Nardi e Sonia Puccetti Caruso.
In San Lorenzo erano presenti tra gli altri, il prefetto di Firenze Alessio Giuffrida, l’On Monica Baldi, ufficiali delle Forze dell’ordine, esponenti della cultura, dell’economia, della politica fiorentina e tanti parrocchiani di san Lorenzo, che hanno conosciuto e amato Mons. Angiolo Livi. La cui figura è ricordata nel libro anche da Enrico Bocci, Cristina Acidini, Ida Giovanna Rao, Monica Bietti, Vera Valitutto, Giovanna Puletti Norfini, Stefano Tarocchi,oltre naturalmente all’Arcivescovo di Firenze, cardinal Giuseppe Betori.
All’incontro, moderato dal giornalista Antonio Lovascio, sono intervenuti Monsignor Marco Domenico Viola, attuale priore mitrato della Basilica, PieroTani, consigliere dell’Opera Medicea Laurenziana, e mons. Vasco Giuliani, canonico di San Lorenzo, che hanno tutti offerto un ricordo appassionato e a volte con tratti scherzosi, non frequenti per chi ha conosciuto bene il Monsignore, della figura dello scomparso. Che è tratteggiata in tutti i suoi aspetti particolari nei vari articoli e documenti inseriti nel pregevole volume pubblicato in sua memoria – per il quale dobbiamo ringraziare e felicitare i curatori e gli autori degli articoli, hanno fatto veramente un ottimo lavoro. Al termine tutti i presenti hanno visitato la mostra Arte e Fede, curata dall’arch. Vincenzo Nobile, nel salone di Donatello sottostante la Basilica, che resterà aperta fino al 15 giugno.