Dopo le inchieste della magistratura di Catania, ancora in corso, non si placano le polemiche politiche, avviate da sinistra e destra, sul ruolo ambiguo delle Organizzazioni non governative (Ong) che salvano migliaia di migranti nel Mediterraneo. Partendo dai porti di Malta queste imbarcazioni vanno a prendere i migranti, a gentile richiesta telefonica, fin nelle acque territoriali della Libia; dopo gli 8.000 salvataggi pasquali anche Beppe Grillo e il M5S alzano il tiro denunciando il fatto sul blog. Mentre il Governo è più prudente a attende, per prendere posizione, l’esito delle inchieste in corso.
«C’è un nuovo capitolo che sta emergendo in queste ore: a quanto pare l’escalation di arrivi potrebbe non essere casuale. Potrebbe esserci dietro una regia e a dirlo è un’inchiesta aperta dalla Procura di Catania. Oltre ai trafficanti di esseri umani in Libia, sta emergendo la questione delle navi di alcune Ong private che soccorrono in mare sistemandosi al limite delle acque territoriali libiche», sottolinea il M5S. Lo scrive il blog di Beppe Grillo in un post intitolato «Più di 8mila sbarchi, Il ruolo oscuro delle Ong»
«Parliamo di circa una dozzina di ONG tedesche, francesi, spagnole, olandesi, e molte di queste battono bandiere panamensi o altre bandiere ombra. Se ne starebbero parcheggiate a Malta, per poi avvicinarsi a poche miglia dalle coste libiche, e sempre nella stessa area molto circoscritta in prossimità di Tripoli. Caricano i migranti -salpati su gommoncini economici adatti a percorrere quelle poche miglia-, e poi li consegnano ai porti italiani prima di ritornare alla loro base maltese», attacca il blog del M5S.
FINANZIATORI – «Un meccanismo assai controverso, di cui si sa poco e nulla. Ad esempio non si capisce chi sono i finanziatori di queste Ong, il che non è certo un dato marginale. Se si pensa che l’operazione Mare Nostrum ci costava 10 milioni di euro al mese possiamo immaginare quanto sia alta la spesa di queste organizzazioni, in grado di armare navi da milioni di euro e persino di servirsi di droni. Da dove arrivano questi soldi? In base a quale accordo queste Ong se ne stanno a ridosso delle coste libiche per fare il pieno di migranti e portarli in Italia? Con chi si relazionano in Libia? E il governo, in tutto questo caos, cosa sta facendo? Se pensavano di sfangarla con la pseudo-intesa firmata da Minniti ed al-Sarraj si sono fatti male i conti. Ci avevano detto che l’accordo avrebbe messo un freno ai flussi migratori. Il risultato, invece, è che gli sbarchi sono aumentati del 46%…», sottolinea ancora il post.
GENTILONI – La risposta del Governo viene direttamente dal premier Paolo Gentiloni, a Ottawa, Canada, in conferenza stampa con il primo ministro Justin Trudeau: «Credo che noi tutti dobbiamo guardare con rispetto alle Ong che svolgono compiti umanitari nel Mediterraneo. Se poi la magistratura che indagherà dimostrerà che in qualche caso ci sono stati contatti che non dovrebbero esserci è tutta un’altra storia ma non vorrei che questo renda possibile gettare un’ombra sulle organizzazioni umanitarie».
Pur comprendendo la prudenza del nostro premier crediamo che anche il Governo dovrebbe far luce sull’attività e sui finanziamenti, si crede ingenti, che ricevono queste organizzazioni, che solcano il Mediterraneo con fini umanitari, e riempiono di migranti le nostre coste, pur battendo bandiere diverse da quelle del nostro Paese.
Firenze Post