venerdì, maggio 2, 2025

I primi a farne le spese sono stati i pendolari che hanno cercato di raggiungere Firenze. Treni regionali assenti o in ritardo di 45′ minuti o un’ora. Centinaia di persone sono arrivate al lavoro in ritardo. Per fortuna le scuole sono già chiuse. Caos nelle strade d’ingresso alla città. Sì, il venerdì nero per il traffico è entrato nel vivo dei suoi disagi: la circolazione, da giorni intasata per l’incrocio di svariati eventi, in particolare la settimana della moda con Pitti Immagine e, ieri sera, il concerto dei Radiohead (50mila fan da tutta Italia), rischia il collasso totale con lo sciopero nazionale dei mezzi pubblici.

Fermi per tutto il pomeriggio (dalle 15,15 alle 19,15), domani, i bus della società del trasporto pubblico Ataf; a rischio anche il servizio dell’unica linea tranviaria della città, fatte salve, sia per bus che tram, le fasce di garanzia coperte dalla legge. A complicare la situazione, nell’ultima giornata di Pitti Immagine, saranno anche le complesse operazioni di disallestimento della fiera della moda, accolta nella Fortezza da Basso (al centro dei viali che costituiscono le principali direttrici della viabilità a Firenze), che imporranno, come ogni anno modifiche alla circolazione nell’area.

Di fronte alla giornata di paralisi totale, il sindaco Dario Nardella ha commentato che lo sciopero nazionale che Firenze subisce, in un momento impegnativo di cantieri e grandi eventi, non ci voleva, ce ne dovremo fare una ragione. Occorrerà, secondo il sindaco, muoversi con strumenti alternativi, come il carsharing, che a Firenze è sviluppato ed è una buona alternativa. L’appello è ad avere pazienza. Ma se il Comune avesse razionalizzato un po’ meglio cantieri e direttrici di traffico l’emergenza poteva anche essere affrontata con minore patema.

 

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