Va avanti la rivoluzione della politica migratoria e d’accoglienza fortemente voluta dal Ministro Minniti. Intanto partiranno quattro nuovi centri per i migranti, che sorgeranno in Basilicata, Campania, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. Ottima cosa, ci prepariamo all’accoglienza delle moltitudini che assediano le nostre coste, visto che non si ferma l’emergenza sbarchi: nel weekend 7300 arrivi. Da inizio anno sono già 43.245 sbarchi, il 38,54% in più dell’anno scorso. E aumentano anche le vittime, secondo l’Oim (Organizzazione internazionale migranti) nell’ultimo fine settimana avrebbero perso la vita oltre 200 persone.
Ma passiamo all’organizzazione del sistema di accoglienza previsto dal Governo. Inizia la realizzazione del piano dei Cpr, Centri di permanenza per il rimpatrio degli immigrati, e a tal fine i tecnici del Viminale hanno incontrato quelli della Conferenza delle Regioni per verificare la possibilità di quattro nuove strutture. La proposta sarà ora al vaglio dei presidenti delle Regioni coinvolte, e prevede l’apertura di Cpr in Basilicata (a Palazzo San Gervasio, vicino Potenza), Campania (Santa Maria Capua a Vetere, nel Casertano), Emilia Romagna (Modena) e Friuli Venezia Giulia (Gradisca d’Isonzo, provincia di Gorizia). Verranno inoltre ristrutturati, in base alle esigenze, i Cpr già in funzione a Roma, Torino, Caltanissetta e Bari. Ogni Cpr accoglierà al massimo 100 immigrati, i posti in tutto sono 1600, preferibilmente fuori dai centri urbani e vicino a infrastrutture di trasporto.
Sono indispensabili queste nuove infrastrutture perché, come anticipato, gli arrivi del 2017 supereranno addirittura quelli del 2016, che alla fine è risultato l’anno record con 181mila stranieri giunti via mare. Più nel dettaglio, guardando alle nazionalità, si tratta soprattutto di nigeriani (5216), bengalesi (4645), guineani (4206) e ivoriani (3942). Mentre restano sempre al palo le relocation promesse dalla Ue. Jean Claude Juncker, presidente della Commissione, ha lodato il nostro Paese per tutto l’impegno, organizzativo ed economico, profuso finora, insieme alla Grecia ci sobbarchiamo la quasi totalità dell’accoglienza. Senza finora alcun contraccambio da parte degli altri Paesi dell’Unione.