Il gruppo lucchese Lucart, uno dei leader europei nella produzione di carta igienica e per uso domestico e di carta monolucida, continua il suo impegno per l’economia circolare grazie al progetto Fiberpack che rappresenta l’evoluzione della carata, coniugando sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica. Fiberpack è il materiale che si ottiene dal recupero delle fibre di cellulosa presenti nei cartoni per bevande tipo Tetra Pak. Questi i numeri del progetto, dal 2013 al 2016: oltre 2,8 miliardi di cartoni per bevande da un litro, più di 1,2 milioni di alberi salvati grazie a questa iniziativa, oltre 73mila tonnellate di Co2.
Dal corretto riciclo di un contenitore in carbone si ottengono, oltre alla cellulosa, materiali come il polietilene e l’alluminio, utilizzati per ricavare l’Alpe, un materiale recuperato e riutilizzato dalle industrie manifatturiere per numerosi usi, dall’edilizia all’arredo urbano. Grazie a Fiberpack, specifica l’azienda, i consumatori possono utilizzare un prodotto in carta riciclata, un modello che rispecchia pienamente i principi dell’economia circolare.
«Questo progetto – spiega Guido Pasquini, direttore commerciale di Lucart – rappresenta al meglio i due obiettivi del gruppo: sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica. Abbiamo scelto di impegnarci nell’adottare piani di sviluppo sostenibili, nel rispetto dell’ambiente e del benessere delle persone. Questo modello di economia circolare ci ha permesso, in soli quattro anni, di raggiungere risultati importanti. Continueremo a portare avanti questo impegno con grande responsabilità con l’obiettivo di raddoppiare, entro il 2020, quanto fatto nel 2016, arrivando a recuperare un miliardo e mezzo di cartoni per bevande all’anno».