venerdì, maggio 2, 2025

Fare il punto sullo stato di salute del digitale in Italia e in Toscana, sulle priorità e le strategie a sostegno della pubblica amministrazione, dell’economia, dell’inclusione e della crescita sociale: è questo l’obiettivo di #ToscanaDigitale, iniziativa che si tiene oggi a Firenze tra il Teatro della Compagnia, Palazzo Panciatichi e Palazzo Bastogi. Tra i partecipanti oltre 160 tra esperti e sindaci che si sono detti pronti a raccogliere la sfida digitale.

L’evento nasce dall’idea di riunire imprenditori e professionisti, istituzioni e associazioni, chiedendo a loro quali sono le criticità, i bisogni e le possibili azioni risolutive, facendo parlare pubblico e privato assieme.

Molti i temi messi sul tavolo: banda larga e ultralarga, infrastrutture, piattaforme e cloud, cittadinanza digitale e partecipazione, innovazione per la competitività delle imprese ma anche di competenze, scuola digitale e inclusione.

«Anci ed i Comuni toscani – commenta il presidente Matteo Biffoni – si stanno muovendo: noi abbiamo la necessità di offrire a cittadini e imprese i nostri servizi nella maniera più efficace possibile, utilizzando le nuove tecnologie. Abbiamo pensato di promuovere le opportunità del digitale nei territori attraverso un gruppo di giovani amministratori, ed i risultati sono molto incoraggiati e positivi. C’è ancora strada da fare, soprattutto nei piccoli Comuni, ma stiamo facendo un ottimo lavoro in sinergia con la Regione Toscana. Collaborando insieme, vogliamo fare della nostra regionale un punto di riferimento nazionale: i sindaci sono pronti a raccogliere la sfida».
Per l’assessore regionale ai sistemi informativi della Toscana, Vittorio Bugli, «l’agenda digitale deve diventare pane quotidiano per la politica e le istituzioni: un cloud unico per tutta la pubblica amministrazione è un vantaggio per tutti, per i piccoli ma anche per i grandi comuni. Iniziamo dalla Toscana, noi siamo pronti a mettere a disposizione le nostre infrastrutture, per far crescere i servizi a disposizione di cittadini e imprese anche nelle aree più periferiche».