«L’Appennino è zona sismica e ormai sappiamo bene cosa si dovrebbe fare per mitigare i rischi. Costruire in modo antisismico e adeguare per quanto possibile l’edificato esistente». Lo dice il presidente dell’Ordine dei geologi Maria Teresa Fagioli (nella foto) che ripete l’importanza di «costruire edifici antisismici» e sottolinea come la Toscana «sia tra le regioni più avanzate in materia di microzonazione. In Toscana 167 comuni sono dotati di studio di microzonazione sismica perlomeno di primo livello, corrispondenti al 65% del totale, di cui l’89% della zona sismica 2, la più pericolosa in Toscana. Circa il 60% degli studi è realizzato con cofinanziamento nazionale, con varie ordinanze che hanno portato alla Toscana 1,2 milioni».
Fagioli si schiera contro gli «amministratori che non inseriscono tra le priorità la prevenzione del rischio. Non devono esserci gare al ribasso per i lavori professionali. Serve attenzione nella valutazione di vulnerabilità di edifici».
Infine, sulla tragedia dell’hotel Rigopiano (dove la valanga di neve ha provocato 6 morti e risultano ancora disperse 23 persone), per Fagioli «trovare un colpevole a tutti i costi è meno prioritario, nell’interesse della collettività, di quanto sia capire quando, come e perché la filiera si è inceppata, per far sì che eventi del genere non si ripetano».