Fiorentina al Comune di Firenze: «Così lo stadio non si fa». L’ipotesi Campi riprende quota

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Il sindaco, Dario Nardella, si vanta di aver fatto approvare la variante urbanistica per lo stadio in area Mercafir in tre mesi. Ma Rocco Commisso e la Fiorentina non sono per nulla entusiasti. Anzi: in un comunicato ufficiale si dice che non solo il prezzo (22 milioni per il tereno) è alto, ma il provvedimento aprirebbe la strada a rischi illimitati. Ma leggiamo il documento ufficiale della società: «I documenti di gara per l’Area Mercafir sono stati pubblicati la scorsa settimana e, al momento, stiamo valutando i prossimi passi da compiere. Ringraziamo il Sindaco e tutti i dirigenti e funzionari del Comune per il lavoro svolto fino a oggi. Se da una parte siamo lieti della pubblicazione del bando pubblico per la vendita dei terreni, dall’altra nutriamo molte preoccupazioni relativamente a vari aspetti regolati nei documenti di gara».

Poi, nel dettaglio, la nota continua: «Oltre al prezzo dell’area di 22 milioni, che sin dall’inizio abbiamo dichiarato essere troppo alto a nostro avviso, vi e’ un’altra serie di costi diretti a carico della Fiorentina che rendono il prezzo complessivo davvero proibitivo. A ciò si aggiunga che dalle condizioni di gara derivano altri rischi potenzialmente illimitati. In cima alle nostre preoccupazioni, c’è il fatto che non vi sono garanzie che il terreno sarà ceduto libero e non inquinato in tempi brevi».

E ancora: «Il nostro impegno pubblicamente annunciato lo scorso ottobre era quello di procedere con l’opzione Mercafir a condizione di poter completare la costruzione dello stadio entro settembre 2023. Ora, tuttavia, stiamo prendendo atto di un ritardo di 8 mesi nella programmazione gia’ in questa fase mentre rileviamo l’assenza di misure volte a prevenire ulteriori ritardi in futuro, nonostante le buone intenzioni dell’Amministrazione. Il nostro desiderio rimane quello di collaborare attivamente con il Sindaco e con il
Comune di Firenze per dare alla Fiorentina e ai suoi tifosi uno stadio nuovo, bello e confortevole. Tuttavia, mentre valutiamo se
partecipare alla gara, sentiamo il dovere di dire, con umiltà ma con chiarezza, che qualora il processo in corso non si svolgesse secondo tempi certi e con costi ragionevoli, la nostra volonta’ di portare avanti il progetto Mercafir svanirebbe velocemente. Nel frattempo, continueremo a considerare le altre opzioni a nostra disposizione, tra cui – con grande rammarico – anche quella di non costruire un nuovo stadio». Il sindaco, DarioNardella, non replica. Ma il Comune di Firenze, ora, è con le spalle al muro. Ovvio che in questo contesto possa riprendere quota l’ipotesi Campi Bisenzio. Magari allargando il ragionamento a tutta l’area metropolitana fiorentina.
Gilda Giusti

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