Strage delle Foibe: Casellati e Conte alla commemorazione in Senato

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«Oggi siamo qui per risanare quella ferita inferta a quelle genti e ai loro discendenti, per chiedere ancora una volta scusa per l’oblio calato sul dramma delle foibe”. Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato alla commemorazione delle vittime delle foibe. Alla tragedia delle foibe non è stato dato rilievo per superficialità o calcolo” ricorda Conte.

«Il novecento è stato il secolo delle atrocità, delle guerre, dell’odio razziale, degli stermìni di massa. Gli uomini si sono macchiati di violenze che mai avrebbero potuto essere immaginate, accecati dalle diversità, dalle ideologie, dalle differenti appartenenze etniche, sociali, culturali o nazionali. In questo scenario, il dramma delle Foibe assume i contorni di un genocidio di ferocia inaudita, inaccettabile, ingiustificabile». Lo ha detto la presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, alla cerimonia in occasione del Giorno del Ricordo, svoltasi nell’Aula del Senato.

«Le Istituzioni e tutti i cittadini hanno il compito di continuare a tenere vivo il ricordo di quanto avvenuto al confine orientale del nostro Paese e di promuovere la ricostruzione e la divulgazione storica, in particolare tra le nuove generazioni. E di rigettare senza esitazioni le tesi negazioniste o giustificatorie, purtroppo ancora presenti». Lo dice il presidente della Camera Roberto Fico intervenendo al Senato alla commemorazione delle vittime delle Foibe.

«Folle chi nega la Shoah e folle chi nega le foibe. Il nemico da combattere è ancora l’indifferenza, la violenza e l’ignoranza». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, a margine della deposizione di corone di alloro alla foiba di Monrupino a Trieste, in occasione del Giorno del Ricordo. «Oggi – ha ribadito Salvini – è una giornata importante che dovrebbe unire tutto il Paese in nome del ricordo di tutte queste migliaia di donne, uomini e bambini massacrati solo in quanto italiani. Una vera e propria pulizia etnica fatta dai comunisti slavi e non solo». Quindi, ha precisato, «è necessario onorare il ricordo del passato perché non accadano mai più bestialità simili in futuro. Spiace che ci sia ancora qualcuno che ritiene che ci siano morti di serie A e morti di serie B e che questi italiani siano un po’ meno morti perché morti per mano comunista. Ma, ha concluso, sono pochi i negazionisti rimasti».

«Uccisi e gettati in fosse carsiche, le foibe, simbolo del terrore, uccisi nei campi di prigionia, o costretti all’esodo e poi a lungo dimenticati. Erano migliaia di italiani, perlopiù civili, della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia, e vennero eliminati dalle milizie comuniste jugoslave al termine della seconda guerra mondiale e subito dopo. Di quell’eccidio – scrive il ministro degli Esteri Luigi Di Maio su Facebook – abbiamo il dovere di fare sopravvivere il ricordo, ricordo che si deve trasformare in insegnamento ed esaltazione dei valori di pace. L’oblio e la negazione dell’ingiustizia e della morte sono i peggiori nemici da combattere – prosegue il titolare della Farnesina –
perché nessuna tortura, nessuna vita persa, in qualunque circostanza storico-politica, vengano mai dimenticate, ma restino sempre come monito».

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