Apertura dell’Anno giudiziario: la Presidente Margherita Cassano, la prescrizione mal si concilia col giusto processo

Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterPrint this pageEmail this to someone

La Presidente della Corte d’Appello, Margherita Cassano, ha aperto l’anno giudiziario nell’aula del Palazzo di Giustizia di Firenze davanti alle principali autorità della Regione, della città metropolitana con un discorso che ha toccato tutti i principali temi che interessano la giustizia nella regione. Un accenno particolare al tema della prescrizione e un ringraziamento sentito ai giornalisti e all’Ast, con la quale proprio i vertici dell’Autorità giudiziaria della Toscana hanno firmato un protocollo d’intesa, primo ed unico in Italia, volto alla collaborazione fra mass media e uffici giudiziari.

Saluti – Dopo il saluto alle Autorità presenti, con particolare riferimento al Prof. Paolo Grossi, già Presidente della Corte Costituzionale, e alla prof.ssa Silvana Sciarra, giudice Costituzionale, la Presidente ha voluto riservare un saluto e un augurio particolare ai giovani magistrati che lo scorso 16 gennaio hanno iniziato il loro tirocinio presso gli Uffici giudiziari, invitandoli a mantenere sempre intatta nel corso della vita professionale la tensione ideale
Un ringraziamento alle Associazioni dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, della Polizia municipale in congedo con l’apprezzamento più sincero e sentito nei confronti di coloro che, con ammirevole senso civico, da ormai quattro anni dedicano una parte significativa del loro tempo all’opera di volontariato in favore di questa Corte

Processi – Quanto ai processi di particolare rilievo tenuti nel 2019, la ricordato la gestione di un processo di eccezionale portata, quello relativo al disastro ferroviario alla stazione di Viareggio. Il processo, che vede un elevatissimo numero di parti (31 imputati, 8 società imputate ex 231/01, 9 responsabili civili e 72 parti civili), è stato definito con encomiabile impegno e grande tempestività nel giugno 2019. La motivazione è stata depositata nel rispetto dei termini prorogati nel novembre 2019 e, dopo la sua traduzione in lingua tedesca per gli imputati alloglotti, gli atti saranno sollecitamente trasmessi alla Corte di Cassazione.

Personale – Lo sforzo compiuto dai Magistrati del distretto per portare avanti i tanti e rilevanti processi rischia, però, di essere vanificato dalla drammatica scopertura dei posti del personale amministrativo, ossia di quel personale che deve compiere gli adempimenti di cancelleria di sua competenza dopo la decisione del giudice.Dal 1994 sino a tre anni fa, ha ricordato la Cassano, non è stata finanziata alcuna assunzione e soltanto da allora sono state avviate talune procedure di selezione di figure professionali, destinate però a bilanciare per lo più i vuoti creati dalle recenti disposizioni in tema di pensionamento.

Tribunale – Nonostante queste carenze, il Tribunale di Firenze, nell’ambito del progetto “giustizia semplice” , ha avviato in collaborazione con l’Università degli studi di Firenze, Dipartimento di scienze giuridiche l’esperienza innovativa della media-conciliazione, successivamente sviluppata anche in secondo grado, che è stata oggetto di studio e di apprezzamento anche a livello internazionale. Il progetto prevede che la causa possa essere definita con l’accordo fra le parti reso possibile dall’opera congiunta degli Avvocati e di un mediatore tecnicamente qualificato
Sportelli – Nel distretto sono ormai una realtà sempre più forte gli sportelli di prossimità. Essi permettono ai cittadini che vivono in zone isolate e hanno necessità di rivolgersi alla giustizia per le pratiche di volontaria giurisdizione di curarle presso la sede comunale, ove possono usufruire del servizio di orientamento svolto gratuitamente dall’Avvocatura e dell’opera di funzionari comunali appositamente formati che dialogano informaticamente con il cancelliere del Tribunale

Leggi anche:   Firenze: strade intitolate a Gae Aulenti, Paolo Grossi e Domenico Cardini

Prescrizione – La Presidente ha poi affrontato il tema attuale delle nuove norme sulla prescrizione e si è domandata come possa conciliarsi con la ragionevole durata del processo sancita dal novellato art. 111 Cost un processo destinato a durare indefinitamente. Non possono, poi, essere sottaciute le drammatiche conseguenze sociali provocate dalla pendenza per lunghissimi anni di un processo penale che rende l’uomo unicamente un imputato in palese contrasto con la presunzione costituzionale di non colpevolezza.Non si considera, infine, che nella fase del giudizio sulla maturazione dei termini di prescrizione incide in maniera determinante la cronica e patologica mancanza del personale amministrativo che con le sue esigue forze non è in grado di assicurare il tempestivo svolgimento degli adempimenti di cancelleria, in particolare di quelli necessari dopo la pronuncia della sentenza di primo e di secondo grado. Sotto un profilo metodologico, quindi, sorge legittima la domanda se sia indispensabile incidere sulla normativa penale sostanziale con una disciplina indubbiamente più sfavorevole che incide pesantemente sui diritti dell’imputato, quando il regolare e celere reclutamento di personale amministrativo e lo stanziamento di fondi più adeguati potrebbero consentire di scongiurare la prescrizione, incidendo sulle reali cause dei ritardi e assicurando adempimenti di cancelleria celeri.

Ordinamenti stranieri – Nella maggior parte degli Ordinamenti stranieri – cui è per lo più estraneo l’istituto della prescrizione del reato – sono previsti tempi predeterminati e differenziati in rapporto alla diversa gravità dei reati, per la celebrazione dei processi nelle varie fasi del giudizio proprio al fine di scongiurare la pendenza indefinita dei processi in dispregio delle più elementari regole di garanzia e di rispetto dei diritti della persona.

Stupefacenti – La materia degli stupefacenti, che sta impegnando un apposito gruppo di lavoro promosso dal Prefetto di Firenze e composto da istituzioni pubbliche e realtà del privato sociale, è emblematica di due questioni: -la tendenza legislativa all’uso simbolico del diritto penale;- le negative ricadute sulla tenuta e sull’effettività del sistema derivanti dalle continue modifiche normative.In poco più di un decennio sono state approvate leggi che hanno effettuato scelte diverse sia sulla classificazione degli stupefacenti che sul trattamento sanzionatorio dei reati di detenzione e spaccio. Ciò ha determinato gravi incoerenze che ha reso necessari plurimi interventi della Corte Costituzionale per rendere la pena conforme a parametri di legalità.Tale situazione ha comportato la necessità di rideterminare le pene inflitte sia nei processi in corso che in quelli in cui è già intervenuta la condanna irrevocabile.

Principali reati – I reati di più ricorrente cognizione da parte della Corte d’Appello nel periodo in esame hanno riguardato i delitti contro la vita e l’incolumità individuale, contro il patrimonio mediante violenza alle cose o alle persone, i delitti di truffa, i reati in materia di stupefacenti, i delitti contro la famiglia, i reati di violenza sessuale, il reato di stalking. Devono essere specificamente menzionati anche i processi trattati in appello per violazioni alla normativa in materia ambientale conseguenti alla realizzazione di discariche abusive o al non corretto trattamento di residui di lavorazioni industriali, nonché i processi concernenti lo sfruttamento di manodopera clandestina

Femminicidi e stalking – Espressione della violenza che connota con allarmante frequenza le relazioni uomo-donna sono anche i 15 femminicidi (consumati o tentati) verificatisi in Toscana nel periodo in esame. Anche il reato di stalking (art. 612 bis c.p., introdotto dalla legge 23 febbraio 2009, n. 11, successivamente modificata dal decreto legge 14 agosto 2013 n. 93, convertito con legge n. 119 del 2013) vede, in circa due terzi dei casi, le donne quali parti offese del delitto.Se le parti offese sono prevalentemente donne, gli autori sono, invece, per lo più uomini, in larga parte italiani. Il reato si associa frequentemente ai reati di violenza privata e lesioni personali.

Leggi anche:   Pontremoli: piccolo riccio ucciso a pedate per giocare a calcio. Caccia ai due aggressori

Protocollo con la stampa – Il Protocollo con la stampa, sottoscritto l’11 settembre 2019 è il risultato del lavoro svolto collegialmente dai rappresentanti della Magistratura, dell’Avvocatura, dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, dell’Associazione stampa toscana in vista della elaborazione di linee guida condivise in ordine alle modalità di accesso al Palazzo di giustizia e di documentazione dell’attività di cronaca giudiziaria. Esso si fonda sul contemperamento di due principi: il diritto di cronaca giudiziaria come espressione del diritto di manifestazione del pensiero sancito dall’art. 21 Cost., cardine di ogni ordinamento democratico; i contrapposti diritti alla dignità, all’identità personale, alla riservatezza, alla reputazione, all’onore, aventi anch’essi dignità costituzionale, ex art. 2 e 3 Cost.

Carceri – Nel periodo in considerazione si è avuto un aumento della popolazione detenuta del 6,5 %, superiore all’aumento percentuale del 2018 (3,5%). Il carcere col maggior numero di detenuti è Firenze-Sollicciano con 773 detenuti (a fronte dei 712 del periodo precedente). Si tratta di una presenza di gran lunga superiore a quella regolamentare.Fanno seguito Prato con 607 detenuti (a fronte dei 615 del periodo precedente), Porto Azzurro con 362 detenuti (a fronte dei 310 del periodo precedente), San Gimignano con 320 detenuti (a fronte dei 262 del periodo precedente), Pisa con 282 detenuti (a fronte dei 256 del periodo precedente),Livorno con 264 detenuti (a fronte dei 245 del periodo precedente). La distribuzione nella popolazione detenuta tra stranieri (1801 di cui 1764 uomini e 37 donne) ed italiani è pressochè paritaria.Particolarmente alta è la percentuale dei detenuti stranieri a Sollicciano (62,4% di stranieri).

Misure riabilitative – L’elevata percentuale di popolazione carceraria costituita da condannati a pene brevi o medio-brevi – ossia pene che in linea di principio sarebbero potute rientrare nel campo di applicazione dei vari benefici – dimostra che esiste un alto tasso di recidivanza ascrivibile alle condizioni di vita all’interno degli istituti e alla mancanza di adeguate attività trattamentali con conseguente inaccettabile accentuazione del carattere afflittivo della pena e della sofferenza ad essa connessa. Occorre, quindi, chiedersi se non siano maturi i tempi per pensare a tipologie di sanzioni punitive diverse dal carcere, pur se limitative di diritti e libertà, e quindi modellate in chiave prevalentemente afflittiva per le fasce di criminalità medie o medio basse in modo da creare più incisive condizioni per i trattamenti dentro il carcere. Occorrono, in altri termini, progetti riabilitativi differenziati correlati al diverso grado di pericolosità sociale dei detenuti e realmente efficaci ai fini della rieducazione e dell’effettivo reinserimento sociale. Diversamente la pena non potrà mai consentire all’uomo di ritrovare se stesso.

Un quadro non proprio soddisfacente della situazione della giustizia, per la quale dunque sono necessarie nuove energie e nuove leggi, che favoriscano il lavoro dei magistrati e la celere conclusione dei processi.

Calendario Tweet

aprile 2024
L M M G V S D
« Mar    
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
2930