In attesa dell’incontro straordinario dei ministri degli Esteri europei venerdì, dedicato alla crisi nelle relazioni tra Stati Uniti e Iran, ieri a Bruxelles si sono incontrati i rappresentanti delle diplomazie di Italia, Francia, Gennania e Gran Bretagna per parlare della situazione in Libia. Per l’Italia era presente il ministro degli Affari esteri Di Maio.L’Alto Rappresentante per la Politica estera Josep Borrell ha condannato le «ingerenze straniere» nel Paese, riferendosi alla presenza militare turca. E’ stata prospettata una ripresa della missione Sophia.La situazione in Libia, importante approvvigionatore di petrolio, è fonte di imbarazzo per l’establishment comunitario.
«La Libia è diventata un luogo in cui altre potenze si fanno la guerra per forze interposte. Non vogliamo più accettarlo», ha detto il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas. Dal canto suo Luigi Di Maio ha sottolineato: «Tuteliamo i nostri interessi quando chiediamo alla Ue di essere protagonista: il rischio per l’Europa riguarda anche il terrorismo oltre che i fenomeni migratori».Lo stesso Borrell ha ammesso che sul tavolo comunitario potrebbe esservi una ripresa della missione militare europea Sophia dedicata al rispetto dell’embargo sulle armi e alla lotta contro gli scafisti, missione ancora attiva ma non operativa. «Ne parleremo», si è limitato a dire l’Alto Rappresentante.
