Pagamenti in contanti: novità importanti per il 2020, ma dubitiamo dell’efficacia delle nuove misure

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Aduc, Associazione degli utenti consumatori, ci ricorda che la conversione in Legge del decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio ha nuovamente messo mano alla soglia da cui scatta il divieto di utilizzare i contanti per i pagamenti, portandola da 3.000 a 2.000 euro dal 1 Luglio 2020 e poi a 1.000 euro dal 1 Gennaio 2022.Cambieranno alle stesse date, e per gli stessi importi, anche le sanzioni minime applicabili in caso di violazione. Aduc ricorda che il limite riguarda il trasferimento di contante di qualsiasi tipo e natura, dal pagamento di una fattura a quello di una merce o servizio, del conto di un professionista, medico, dentista, etc. fino al prestito o donazione tra due persone. Attenzione anche ai pagamenti frazionati, perché la soglia li riguarda tutte le volte che il frazionamento appare artificioso ed eseguito con fini elusivi.

La regola, come ampiamente chiarito, sottolinea l’Associazione nel suo comunicato, non riguarda invece i prelievi di contante agli sportelli e/o ai bancomat, non trattandosi di pagamenti. I movimenti in contante sul conto corrente, tuttavia, sono monitoratied eventualmente segnalati alla Banca d’Italia.Queste regole non sono le uniche in materia, altre che le hanno precedute sono partite da Settembre 2019, attraverso i monitoraggi e le segnalazioni alla Banca d’Italia dei movimenti in contante sui conti correnti nell’ambito delle regole fissate dalle norme antiriciclaggio, al fine di rilevare eventuali violazioni, secondo quanto previsto da un Provvedimento di Marzo 2019.

Da settembre 2019 infatti le banche, Poste italiane, le finanziarie, gli istituti di pagamento e gli istituti di moneta elettronica debbono comunicare mensilmente alla Banca d’italia (più precisamente all’UIF, Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia) i movimenti in contante di importo pari o superiore a 10.000 euro effettuati nel corso di ogni mese solare anche attraverso operazioni frazionate di importo pari o superiore a 1.000 euro.

Dubitiamo dell’efficacia di tutti questi adempimenti, anche perché in fondo la Banca d’Italia, per quanto concerne la vigilanza sulle banche, non è riuscita ad impedire mostruose irregolarità che hanno svuotato le tasche dei correntisti e degli azionisti.

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