Parigi: riforma pensioni, sabotaggi e scioperi. Si annuncia un Natale di fuoco per Macron

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La Francia è tornata in piazza contro il governo e il suo progetto di riforma delle pensioni a una settimana da quello che sembra destinato ad essere un Natale in pieno sciopero dei trasporti. I manifestanti sono stati un po’ meno numerosi rispetto alla giornata iniziale del 5 dicembre ma la determinazione ad andare avanti ad ogni costo sembra notevole. Mentre si moltiplicano le operazioni ‘blackout’, ovvero i sabotaggi delle centraline di distribuzione dell’energia elettrica: lunedì notte a Lione, anche a Parigi. A parte l’impennata della valutazione del sindacato più radicale, la CGT, che parla stasera di 1,8 milioni di manifestanti, la mobilitazione non ha fatto segnare il grande successo che si aspettavano i promotori, che volevano superare quella del 5 dicembre, primo giorno dello sciopero arrivato finora a 13 giorni. Il ministero dell’Interno ha contato 615.000 manifestanti contro gli 806.000 di 13 giorni fa. Per quanto riguarda Parigi, cifre altrettanto distanti: per la CGT 350.000 persone contro le 250.000 del 5 dicembre. La questura conferma l’aumento, ma parla di 76.000 contro 65.000. Tutto si è svolto più o meno nella calma, con qualche tafferuglio alla fine.

Il giorno dopo la mobilitazione unitaria del sindacato, scioperi contro la riforma delle pensioni al 14/o giorno consecutivo in Francia, a soli 3 giorni dall’inizio dell’esodo per le vacanze di Natale, che si annuncia complicato sul piano dei trasporti., il primo ministro, Edouard Philippe ha ribadito la determinazione totale del governo ad andare fino in fondo, ma incontrerà i sindacatiLa grande novità della giornata è stato il blocco unito dei sindacati, per la prima volta allineati insieme contro il governo: la CFDT, riformista e favorevole al sistema universale a punti, si oppone alla cosiddetta “età d’equilibrio” a 64 anni e – dopo gli annunci del primo ministro Edouard Philippe di una settimana fa – si è unita ai contestatori. Ma il segretario, Laurent Berger è stato evacuato dal corteo dopo appena mezz’ora dalla sua apparizione, ufficialmente per “motivi di sicurezza”. L’estenuante braccio di ferro fra il governo e i sindacati sembra avere proprio in Berger una delle possibilità di soluzione, soprattutto per quanto riguarda l’ormai difficile “tregua di Natale”: la CFDT è favorevole a sospendere la paralisi del paese per le feste di Natale, consentendo così a tutti di poter andare in vacanza o di raggiungere la famiglia in provincia.E saranno proprio i suoi iscritti a lavorare nel prossimo week-end di partenze: gran parte degli OUIGO, i treni della SNCF low-cost che sono molto capienti, dovrebbe tornare sui binari, così come una metà dei TGV, l’alta velocità. La direzione delle ferrovie ha promesso che “chiunque sia in possesso di un biglietto prenderà un treno”. Magari con posto in piedi o in vagoni sovraffollati, ma la partenza dovrebbe essere garantita.

Intanto si accentua la pressione anche con azioni di forza, come il sabotaggio di cabine elettriche: nell’ultima settimana, incoraggiata dai vertici della CGT, l’azione si è ripetuta, prima nel sud, poi – nella notte tra lunedì e martedì – a Lione e in tutta la regione della Gironda, dove sono rimasti senza elettricità ben 90.000 utenti in piena notte. Al passaggio della manifestazione parigina, un paio di quartieri della capitale – fra i quali il quarto arrondissement – sono piombati nell’oscurità. Non ci sono conferme ufficiali del sabotaggio, come nel caso di Lione, ma i manifestanti – interrogati dai responsabili dei negozi lungo le strade rimaste senza corrente – rivendicavano l’azione

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