IMPRESE – L’export tiene il passo ma rallenta secondo il Rapporto Export Update 2019-2022

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AGIPRESS – Aggiornate da SACE SIMEST le previsioni del Rapporto Export: dopo il 3,2% stimato per il 2019 – si legge in una nota – le nostre esportazioni sono previste in aumento del 2,8% nel prossimo anno e del 3,7% medio annuo nel 2021-2022. Dai macchinari per lavorare tessuti pregiati in Perù a quelli utilizzati nei lavori di costruzione di nuove strade e porti nelle Filippine, dal Giappone che sta sempre più apprezzando il nostro vino alla Russia il cui interesse verso le birre artigianali sta crescendo notevolmente; dagli alimenti pronti o congelati per single in Francia alla richiesta dell’Indonesia di mobili in legno dal design italiano; dalle creme e prodotti per la cura personale in India grazie al miglioramento dello stile di vita ai medicinali e preparati farmaceutici nel Paese del Dragone: sono numerose le opportunità che le imprese italiane hanno nel 2020 e oltre per esportare il Made in Italy nel mondo.
Ma il quadro internazionale attualmente continua a essere caratterizzato da diversi rischi di natura politica ed economica: dalle tensioni commerciali tra Usa e Cina alla questione Brexit, dalle crisi di alcune economie emergenti (come l’Argentina) alle proteste che stanno interessando Hong Kong e alcuni Paesi dell’America Latina, fino alle persistenti difficoltà in alcune geografie dell’area medio-orientale. Nel corso dell’anno è aumentata l’incertezza sui possibili esiti di queste criticità e la magnitudo del loro impatto sulle scelte degli operatori economici a livello globale. Tutto ciò è oggetto della prima edizione del Rapporto Export Update 2019-2022, a sei mesi di distanza dalla pubblicazione del Rapporto Export 2019-2022 “Export Karma: il futuro delle imprese italiane passa ancora per i mercati esteri”. Le previsioni di crescita per l’export italiano di beni per il 2019  – spiega una nota – sono sostanzialmente confermate: dal 3,4% stimato a maggio scorso al 3,2%. La lieve correzione al ribasso è dovuta al rallentamento delle vendite dei beni di investimento e in particolare macchinari e mezzi di trasporto. Oltre ogni aspettativa invece le vendite dei prodotti nei settori della farmaceutica e alimentari. La dinamica positiva del nostro export però è influenzata dal peggioramento del quadro globale, tra tutti l’inasprimento della politica commerciale dell’amministrazione Trump. Per questo il 2020 vedrà un aumento più timido, del 2,8%. Per il biennio 2021-2022 le vendite di beni italiani all’estero dovrebbero accelerare il passo fino al 3,7% medio annuo, ipotizzando un progressivo miglioramento del contesto macroeconomico globale.

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