Automobili: vendite in aumento (più 4,5%) in Europa a novembre

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La macchina tira. Le immatricolazioni di auto nell’area Ue più Efta a novembre sono 1.210.860, in crescita del 4,5%. Il consuntivo dei primi undici mesi dell’anno si chiude invece con un calo dello 0,3% a quota 14.542.126 auto immatricolate. I dati sono dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei dell’auto. Il gruppo Fca ha venduto a novembre in Europa più Efta 67.739 auto, l’1,6% in meno dello stesso mese del 2018. La quota scende dal 5,9 al 5,6%. Negli undici mesi le immatricolazioni di Fca sono 877.025, in calo dell’8,7% rispetto all’analogo periodo del 2018, con la quota che passa dal 6,6 al 6%.

Il mercato dell’auto europeo – sottolinea il Centro Studi Promotor – procede all’insegna di una sostanziale stagnazione compatibile con lo scenario di bassa crescita che caratterizza l’area. Lo Oltre alla debolezza dell’economia – spiega – pesano fattori come la
demonizzazione del diesel, che ha creato forte incertezza negli automobilisti che devono sostituire una vettura perché il mercato non offre al momento soluzioni altrettanto economiche e versatili. Benefici limitati si hanno per le motorizzazioni a basso o nullo impatto ambientale che fanno registrare forti tassi di crescita in termini percentuali, ma numeri assoluti ancora molto piccoli.

Tra i cinque principali mercati quello tedesco registra più
immatricolazioni ed è l’unico in crescita: le vendite negli undici mesi 2019 sono state 3.323.878 (+3,9%), mentre nell’anno dovrebbero toccare quota 3.570.000, miglior risultato degli ultimi vent’anni dopo quello del 2009 sostenuto da bonus ambientali. Gli operatori tedeschi ritengono che nel 2020 il buon risultato del 2019 non sarà replicabile in quanto le vendite si attesteranno su un livello di circa 3,35 milioni. La Francia ha chiuso gli 11 mesi con un calo dello 0,2% e la domanda di auto è in stagnazione, così come in Italia (-0,6%), mentre più negativo è il risultato del Regno Unito (-2,7%) che ha risentito delle incertezze legate a Brexit. La Spagna accusa un calo del 5,7% nonostante un ricorso ai chilometri zero.

«In sintesi, il mercato auto Ue ed Efta – spiega Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – nonostante l’exploit della Germania, non raggiungerà neppure nel 2019 il massimo toccato nel 2007 a quota 16 milioni di immatricolazioni ed è altamente probabile che anche il 2020 sia all’insegna della stagnazione. Il settore sta vivendo una vigilia difficile dopo la scelta delle autorità politiche e di tutte le case di puntare sulle soluzioni elettriche che tuttavia, nonostante il lancio di tanti nuovi modelli, stentano ad affermarsi senza il supporto di forti investimenti in incentivi e in
infrastrutture».

Ernesto Giusti

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