Gli uomini italiani hanno poca conoscenza dei problemi della prostata e del rischio di tumore

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Su tremila uomini europei, over 50,solo un quarto sa individuare e spiegare la funzione della prostata. Quasi il 20% sostiene che i sintomi non sono normali spie dell’invecchiamento. Soltanto il 38% sa cosa sia l’ipertrofia prostatica benigna, una patologia che riguarda praticamente tutti i maschi dai 50 anni in poi. I numeri sono stati analizzati durante i lavori del convegno ‘Movember’, un’iniziativa della Società italiana di urologia, dedicato al carcinoma prostatico avanzato, che si è aperto a Napoli. E’ l’evento di chiusura del ‘mese con i baffi’, che vede al centro la salute maschile.Come per la prostata in generale, i maschi italiani conoscono poco o affatto anche il tumore, che in Italia colpisce tra i 12 e i 15 mila uomini all’anno e costituisce il 20% circa di tutti i tumori di nuova diagnosi. Secondo una recente indagine Doxa Pharma, nel 31% dei casi questa neoplasia è ritenuta fra le meno pericolose per la propria salute rispetto ad altre (ad esempio pancreas, 47%, o polmone, 28%). «Una disinformazione – commenta Artibani – che ricade pesantemente sulla prevenzione, che invece è la prima via di cura contro la malattia. La buona notizia è che, grazie ai progressi della ricerca, anche per questa patologia abbiamo nuove prospettive in termini di terapie che hanno dimostrato di stabilizzare la malattia a lungo termine, ‘chemio free’, indicate anche in pazienti con una diagnosi di tumore aggressivo, metastatico già alla diagnosi».

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