Al Teatro della Pergola arriva «Il misantropo» di Molière con Giulio Scarpati e Valeria Solarino

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Al Teatro della Pergola, da martedì 12 a domenica 17 novembre, Nora Venturini dirige Giulio Scarpati e Valeria Solarino nel «Misantropo» di Molière. Una commedia amara, in cui non è previsto il lieto fine.«Misantropo è la storia di un uomo che vuole avere un incontro decisivo con la donna che ama e che alla fine di un’intera giornata non c’è ancora riuscito»: così il grande regista e attore francese Louis Jouvet riassumeva il capolavoro di Molière, nato nella solitudine e nella crisi per la censura di «Don Giovanni» e «Tartufo» e per l’abbandono della moglie. In realtà, per Nora Venturini, l’ironica definizione di Jouvet coglie un elemento importante dell’opera, spesso trascurato a favore del tema politico dell’uomo onesto e sincero in lotta contro la corruzione e l’ipocrisia della società: «Nella sua urgenza di chiarirsi con Célimène, che gli sfugge ed evita il confronto, spazzando via ogni ambiguità, Alceste è un personaggio moderno, contraddittorio sino al parossismo.

Un uomo cerebrale e indignato, una specie di anacoreta per il quale il Bene, l’Etica, sono scelte assolute che non ammettono il minimo compromesso, rivendicate con furore nella scena della litigata con l’amico Filinto, che ho voluto in proscenio, a stretto contatto con il pubblico, quasi un prologo dello spettacolo».Ma Alceste è insieme un uomo profondamente passionale, carnale, un masochista dominato da un desiderio tirannico e insaziabile per una donna che è il suo opposto in tutto, visione del mondo, stile di vita, idea dei rapporti umani. Alceste è un uomo come noi: si indigna per ciò che desidera, soffre nella testa e nella carne, muovendosi in una società dove l’apparenza prevale sui valori.

Lo stesso vale per Célimène, signora dei salotti, attorniata dalla sua corte mondana, che non vuole rinunciare a niente, né all’amore esclusivo di Alceste, né al gioco seduttivo con una schiera di pretendenti. «Proprio la loro incompatibilità è la molla che li spinge l’uno verso l’altra – spiega Nora Venturini – tragici e comici insieme, Alceste e Célimène sono nostri contemporanei come coppia sentimentalmente impossibile: non si capiscono ma si amano, si sfuggono ma si cercano, si detestano eppure faticano a separarsi».In scena, accanto a Scarpati e Solarino, ci sono Blas Roca Rey (Filinto), Anna Ferraioli (Arsinoè), Matteo Quinzi (Oronte, Basco, Du Bois), Federica Zacchia (Eliante), Mauro Lamanna (Acaste), Matteo Cecchi (Clitandro); traduzione Cesare Garboli, scena Luigi Ferrigno, costumi Marianna Carbone, luci Raffaele Perin, musiche Marco Schiavoni.Teatro della Pergola (via della Pergola 18, Firenze)Da martedì 12 a domenica 17 novembre (ore 20:45, domenica ore 15:45)Durata: 1 h e 40’, atto unico

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