Bekaert: in 400 alla manifestazione con Giani e Rossi

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C’erano 400 persone ieri sera, tra cittadini e rappresentanti delle istituzioni locali, al Cinema Nuovo di Figline, dove il Comune di Figline e Incisa Valdarno (Firenze) ha organizzato un incontro pubblico per sostenere i lavoratori Bekaert. Presenti le organizzazioni sindacali, la sindaca Giulia Mugnai, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani, la Presidente del Consiglio comunale, Silvia Fossati, e i capigruppo del Consiglio Comunale di Figline e Incisa Valdarno Umberto Ciucchi (Figline e Incisa in Comune), Lorenzo Naimi (M5s), Laura Orpelli (Pd e Sì per Figline e Incisa), Silvio Pittori (Lega Figline e Incisa) e Cristina Simoni (Gruppo consiliare liste civiche per Figline e Incisa Valdarno). A quasi tre mesi dall’ultimo incontro sulla vertenza Bekaert, che si ètenuto a Roma al Ministero dello Sviluppo economico lo scorso 17 luglio, e in vista del prossimo convocato per giovedì 24 ottobre, l’obiettivo è tenere alta l’attenzione sullo stabilimento figlinese.

Nel corso della serata le istituzioni e i sindacati, uniti, hanno chiesto il prolungamento della cassa integrazione. Il presidente Enrico Rossi, inoltre, ha sottolineato la necessità di fare chiarezza sulla vicenda al prossimo tavolo ministeriale, oltre che di continuare a supportare i lavoratori in questa battaglia finalizzata a realizzare il progetto di reindustrializzazione del loro stabilimento. ‘«Per noi era fondamentale dimostrare che c’è tutto un territorio che non si arrende e che continua a chiedere la reindustrializzazione del sito produttivo – ha detto la sindaca Mugnai – Al Ministero ribadiremo proprio questo, giovedì prossimo: che venga fuori il nome di almeno un soggetto che vuole investire qui a Figline, che ci venga fornito un piano industriale concreto e che, per consentirlo, siano individuati i corretti ammortizzatori sociali. Non possiamo assolutamente permetterci di vedere cancellati 318 posti di lavoro e tutto un indotto, perché significa non solo cancellare un pezzo di storia ma anche il nostro futuro. Ieri sera ci siamo uniti, tutti insieme, per dire ai lavoratori che quell’abbraccio che un’intera comunità ha voluto dargli durante la manifestazione del 29 giugno 2018, in cui in piazza Ficino e in corteo per le vie del centro sono scese oltre 5000 persone, resta ancora forte e saldo e che nessuno accetterà di vedere la fabbrica vuota e inattiva, com’è in questi giorni».

Ma la Cisl appare meno ottimista di Governatore e sindaca sul futuro dello stabilimentoi e soprattutto sul piano presentato da Legacoop, evidentemente col patrocinio e sostegno delle forze di sinistra, Regione in testa.

«Abbiamo appreso ieri sera che è stato convocato per lunedì prossimo un incontro in cui verrà illustrato il piano industriale che Legacoop avrebbe predisposto e già trasmesso al ministero dello Sviluppo economico per rilevare lo stabilimento Bekaert di Figline Valdarno attraverso una cooperativa. La Fim-Cisl non parteciperà all’appuntamento in attesa di conoscere il piano per la cooperativa nell’incontro al Mise, fissato per il 24 ottobre. In quella sede ascolteremo con la dovuta attenzione anche il piano della cooperativa; toccherà poi a Bekaert e al Mise scegliere lasoluzione migliore per i lavoratori». A dirlo Alessandro Beccastrini, segretario generale Fim-Cisl Toscana.

«La Fim – spiega – ribadisce di non avere nessuna contrarietà a priori sul ricorso alla cooperazione in situazioni di questo tipo; anzi, la riteniamo una forma nobile di rispondere alle esigenze del mondo del lavoro. Nello specifico della Bekaert però, per la particolarità e la complessità del prodotto, con l’altissimo costo della materia prima e il confronto con grandi multinazionali, crediamo che non sia assolutamente fattibile una cooperativa per rispondere al problema che abbiamo davanti e lo diremo anche al ministero. Chiediamo e chiederemo anche il 24 – sottolinea Beccastrini – che ci sia piuttosto da parte del governo un impegno a sostenere eventuali imprenditori che conoscano il mercato, anche attraverso una fase iniziale in cui Invitalia possa accompagnare il piano industriale». Una soluzione industriale dunque che proponga un futuro.

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