La Turchia ha ripreso oggi, 10 ottobre, i raid aerei sul nord dell’Iraq. Intanto si mobilita l’Onu: si riunisce il consiglio di sicurezza per chiedere il cessate il fuoco. Il ministero della Difesa di Ankara ha reso noto stamani che nuovi bombardamenti hanno preso di mira obiettivi del Pkk curdo nelle montagne delle regioni di Zap e Gara, neutralizzando (cioè uccidendo, ferendo o catturando) almeno 3 «terroristi». Ma cinque soldati turchi sono stati uccisi nelle ultime ore in scontri con le forze curdo-siriane nel nord-est della Siria. Lo affermano le forze curdo-siriane citate dalla tv panaraba al Arabiya. Le stesse forze curde affermano di essere in possesso delle salme dei militari turchi uccisi. Le informazioni, tuttavia, non possono essere verificate in maniera indipendente sul terreno.
Gli attacchi in nord Iraq mirano peraltro a contrastare eventuali soccorsi di militanti curdi verso la zona di conflitto in Siria. L’aviazione turca ha ripreso a bombardare aree nel nord-est della Siria a ridosso della frontiera. Lo riferisce la tv panaraba al Arabiya citando i propri corrispondenti nella zona tra Qamishli e Tall Abyad. E’ stata colpita l’area di Tall Abyad e di Ras al Ayn, epicentro dell’offensiva turca.
Le forze militari turche e le milizie arabo-siriane filo-Ankara sarebbero riuscite a sfondare le resistenze delle forze curdo-siriane a est dell’Eufrate, nelle località di Bir Ashiq, Hawi, Kassas, nel distretto frontaliero di Tall Abyad. Lo riferiscono media del nord della Siria in contatto con fonti sulla linea del fronte.
Ernesto Giusti