La corsa del petrolio rischia di avere ricadute pesantissime sulle tasche delle famiglie italiane. Lo afferma il Codacons, dopo il doppio attacco alle raffinerie saudite. Potrebbe essere in arrivo una nuova stangata a danno dei consumatori italiani e delle imprese – spiega l’associazione – I forti rincari del greggio siriverseranno infatti da subito sui listini di benzina e gasolio, provocando non solo maggiori spese per il pieno, ma anche un rincaro a cascata dei prezzi dei prodotti trasportati. Se le quotazioni del petrolio raggiungeranno quota 80 euro al litro, i prezzi di benzina e gasolio saliranno almeno di 10 centesimi di euro, con un effetto domino sull’economia italiana: in base alle proiezioni Codacons la benzina (in modalità servito) arriverebbe a costare 1,800 euro al litro, mentre il diesel 1,695 euro/litro, con un maggior esborso di 5 euro a pieno e una maggiore spesa annua di +120 euro a famiglia solo per i rifornimenti di carburante. A tali costi andrebbero aggiunti i rincari dei prezzi dei prodotti trasportati, considerato che in Italia l’86,5% dei beni viaggia su gomma, e che il costo dei carburanti incide fino allo 0,5% sui prezzi delle merci trasportate su gomma. L’incremento generalizzato dei listini potrebbe quindi determinare un aggravio pari a circa +200 euro annui a famiglia per l’acquisto di beni trasportati, portando la stangata complessiva a quota +320 euro annui a famiglia. Senza contare, ovviamente, le ricadute sulle bollette di luce e gas e i maggiori costi a carico di imprese e industrie conclude il Codacons