Franceschini (Pd): «Rinunciamo ai vicepremier». Ma il M5S insorge: «Di Maio resti a Palazzo Chigi»

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La bordata decisiva contro Luigi Di Maio, arriva da un Twitter di Dario Franceschini, che propone a Conte di non fare nessun vicepremier. Sottile il ragionamento: togliendo Di Maio da Palazzo Chigi, il Movimento 5 Stelle risulterebbe molto indebolito nelle sue richieste. E il governo, anche per la nuova simpatia di Giuseppe Conte verso i Dem, ora suoi convinti sponsor dopo che all’inizio non lo volevano in nome della discontinuità, chiaramente sarebbe sbilanciato assai più sul rosso che sul giallo. Franceschini, condiviso subito da Zingaretti, scrive: «Per una volta Beppe Grillo è stato convincente. Una sfida così importante per il futuro di tutti non si blocca per un problema di posti. Serve generosità. Per riuscire a andare avanti allora cominciamo a eliminare entrambi i posti da vicepremier».

Il Pd conta anche sull’appoggio dei grillini alla Camera e al Senato, molto preoccupati, si dice, di andare al voto subito perchè dovrebbero dire addio, dopo poco più di un anno, al prezioso seggio parlamentare. Ma nel Movimento 5 Stelle c’è chi si stringe intorno a Di Maio e attacca anche Renzi, affermando che se non si facesse il governo, l’ex premier sarebbe politicamente finito. Così Gianluigi Paragone, esponente del M5S, annuncia che forse voterà no al governo in Senato, ma soprattutto si schiera con il Capo politico: «Luigi Di Maio non piace al Pd perché sta difendendo quello che di buono avevamo fatto nel precedente governo. Luigi deve rimanere centrale. Anche a Palazzo Chigi! E lo dice uno che con Luigi ci ha fatto pure sane litigate».

Ernesto Giusti

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