nuova asta TLTRO, si teme un flop. Le banche non propense all’acquisto

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– La BCE si prepara al lancio di una nuova stagione di acquisti asset, non solo titoli di stato ma anche altri asset, nei portafogli delle banche. L’Istituto di Francoforte ha fissato in calendario il 18 settembre la prima asta TLTRO, questo l’acronimo per le Targeted Longer Term Refinancing Operations, ovvero prestiti supportati da titoli (bond) concessi alle banche dell’Eurozona per un periodo sino a quattro anni, a patto che siano impiegati per finanziare le esigenze dell’economia reale (prestiti a famiglie e imprese).

Una misura “straordinaria” che rappresenta l’ultimo asso nella manica del Presidente Mario Draghi, al termine del suo mandato a fine ottobre. Proprio Draghi aveva pensato queste operazioni all’inizio della sua esperienza alla BCE e, per lungo tempo, queste operazioni hanno esercitato la loro funzione. La crescita dell’Eurozona però è tornata a frenare a causa di fattori esogeni (protezionismo e calo dell’export) e la BCE ha pensato quindi di replicare una esperienza che negli ultimi cinque anni si era rivelata un successo. Sarà di nuovo così? Le aste TLTRO saranno ancora un successo?

Gli analisti paiono un po’ scettici, poiché questo genere di operazioni aveva svolto la sua funzione efficacemente in un contesto di carenza di liquidità (credit crunch). Ma secondo Morgan Stanley, il problema dell’Eurozona oggigiorno non è la mancanza di liquidità, bensì una liquidità in eccesso che arriva a 1,8 trilioni di euro in UE, a fronte di tassi che sono scivolati in terreno negativo ed offrono alle banche una scarsissima redditività sugli impieghi. Un fattore che potrebbe determinare un insuccesso di queste aste e non esclude che possano anche andare deserte (o quasi).

Il Sole 24 Ore ha ripreso questa ipotesi, effettuando una ricognizione fra le banche italiane. A quanto pare la stragrande maggioranza degli istituti italiani, a causa dell’eccesso di liquidità, potrebbe disertare le aste TLTRO di settembre o parteciparvi in forma minimale. Così UniCredit, UBI, Banco BPM, BPER, Credem e CreVal, mentre Intesa Sanpaolo non ha ancora deciso. Per le successive aste di dicembre e marzo si vedrà

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