Salvini a Conte: «Subito in Parlamento. La maggioranza non c’è più, ora al voto»

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Matteo Salvini, dopo il comizio di Sabaudia, sembra chiudere l’esperienza di governo attraverso una nota che assomiglia a una dichiarazione di guerra al Movimento Cinque Stelle: invita Conte a presentarsi in Parlamento per chiedre una fiducia che, vista la situazione politica attuale, non c’è. Il leader della Lega si è dichiarato anche pronto a ritirare i ministri della Lega se il Premier volesse tergiversare. Diciamo che sdiamo a una svolta e che tutto fa pensare a un ricorso a elezioni che, a conti fatti, potrebbero avvenire fra la fine di ottobre e i primi di novembre. In sostanza, queste sono ore di tensione nel governo, con, scambi di accuse tra gli alleati della maggioranza e la Lega che, appunto, evoca esplicitamente le elezioni. Nel pomeriggio un vertice a Palazzo Chigi tra il premier, Giuseppe Conte, e il vicepremier Matteo Salvini.

SALVINI – Il leader della Lega ha scritto: «Andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c’è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav, e restituiamo velocemente la parola agli elettori. Inutile andare avanti a colpi di NO e di litigi, come nelle ultime settimane, gli Italiani hanno bisogno di certezze e di un governo che faccia, non di Signor No. Non vogliamo poltrone o ministri in più, non vogliamo rimpasti o governi tecnici: dopo questo governo (che ha fatto tante cose buone) ci sono solo le elezioni».

M5s – Luigi Di Maio, che rischia di chiudere qui la sua carriera politica da protagonista, cerca di prendere tempo aggiungendo obiettivi: «La Lega ha preso in giro il Paese; votare subito taglio parlamentari, poi le elezioni. Una cosa è certa: quando prendi in giro il Paese e i cittadini prima o poi ti torna contro. Prima o poi ne paghi le conseguenze. C’è una riforma a settembre, fondamentale, che riguarda il taglio definitivo di 345 parlamentari. E’ una riforma epocale, tagliamo 345 poltrone e mandiamo a casa 345 vecchi politicanti. Se riapriamo le Camere per la parlamentarizzazione, a questo punto cogliamo l’opportunità di anticipare anche il voto di questa riforma, votiamola subito e poi ridiamo la parola agli italiani. Il mio è un appello a tutte le forze politiche in Parlamento: votiamo il taglio di 345 poltrone e poi voto».

QUIRINALE – Conte ha visto questa mattina il Capo dello Stato. Si è trattato di un colloquio informativo per fare il punto della situazione. Non si è quindi parlato di apertura di crisi e tanto meno di dimissioni del Premier. Sono però fonti leghiste a sottolineare che Salvini è contrario a ogni ipotesi di rimpasto, in qualsiasi forma. Come aveva detto a Sabaudia: no a rimpastoni o rimpastini.

Sandro Bennucci

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