I giudici contabili mettono le mani avanti: un taglio choc delle tasse provocherebbe seri rischi per il Paese. L’avvertimento, indiretto, è al mnistro Salvini che in siste sulla flax tax. «Elementi ulteriori di preoccupazione e nuove tensioni sembrano emergere da una attenta lettura delle tendenze della spesa statale»: il monito arriva dal presidente di coordinamento delle Sezioni riunite della Corte dei Conti, Ermanno Granelli. Se si scorporano dalla spesa statale operazioni straordinarie come salvataggi bancari e imposte differite, i risultati del 2018 sono meno rassicuranti con un +6% di spesa pubblica sia corrente che per investimenti, aumentati in misura considerevole (+3 miliardi rispetto al 2017) per l’accelerazione dei contributi agli investimenti delle imprese.
La stagnazione della crescita italiana nel 2018 ha determinato un effetto di trascinamento sugli anni a venire che non è agevole rimontare e anche un tasso medio annuo di crescita del Pil molto modesto, come quello ora stimato a livello ufficiale (0,2%), presupporrà una ripresa delle attività economiche nel corso dei prossimi trimestri non priva di incertezze, ha aggiunto Granelli
Un riordino delle deduzioni fiscali e un riassetto delle tasse è una priorità, ma lo shock fiscale evocato da alcuni, senza coperture nel breve termine, «potrebbe avere ripercussioni gravi, tali da annullare o ridurre molto i benefici della rimodulazione delle aliquote». Lo ha detto il procuratore generale della Corte dei Conti, Alberto Avoli.
Sandro Bennucci