Governo, Autostrade per l’Italia: M5S propone la revoca della concessione

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E’ cominciato a Palazzo Chigi il vertice di governo sull’autonomia. Ma nella riunione si trattaanche il dossier Autostrade, con il Movimento 5 Stelle, che, attraverso ministro Danilo Toninelli, in accordo con Luigi Di Maio, porta la revoca la richiesta di revoca della concessione ad Autostrade. Al tavolo con il premier, Giuseppe Conte, i due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, e il ministro degli Affari Regionali Erika Stefani. Presenti anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, il sottosegretario Stefano Buffagni e il viceministro all’Economia Massimo Garavaglia.

Il tema di Autostrade, società controllata da Atlantia, coinvolta in diversi dossier e di recente anche in una ipotesi di ingresso in Alitalia, era già in agenda la scorsa settimana quando poi la riunione era saltata. Ma è possibile, e soprattutto conviene allo Stato revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia? Il rischio è il pagamento di penali fortissime che andrebbero ad aggravere un bilancio già bocciato da Bruxelles. E ancora: che cosa farebbe il governo? Darebbe la concessione a un altro privato? Con quale vantaggio per i cittadini? Non basta: oggi la gestione di Autostrade produce utili, ma se il governo decidesse di renderle di nuovo pubbliche, e le gestisse direttamente, non ci sarebbe il pericolo di rivedere un carrozzone con il bilancio sempre da ripianare, tipo Alitalia? La sensazione è che il Movimento 5 stelle, in crisi netta di consensi, voglia dare qualcosa di forte in pasto ai suoi elettori, ora fortemente critici. Senza rendersi conto che l’interesse primario del Paese dovrebbe venire prima di ogni tentativo puraente propagandistico.

C’è poi un primo passaggio, quello sull’Autonomia annunciato per il Consiglio dei ministri di domani. Lo spiegano fonti di governo, secondo le quali dopo il via libera preliminare alle intese dovrebbe far seguito alla convocazione delle Regioni. Solo dopo, ci sarà il via libera vero e proprio che dovrebbe arrivare – così chiede la Lega – in una nuova riunione la prossima settimana. Il vertice politico convocato per questa sera serve a sciogliere i nodi di merito sui singoli capitoli degli accordi con Veneto, Lombardia, Emilia Romagna. Ma resta centrale anche il ruolo del Parlamento. I leghisti, spiegano fonti governative, spingono perché il passaggio alle Camere sia snello, magari con un’informativa del premier Conte. I Cinque stelle chiedono invece un passaggio più corposo e con tempi più distesi, con il parere di tutte le commissioni parlamentari e la possibilità di emendare gli accordi.

Ernesto Giusti

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