Alla fine, a tarda sera, arriva la notizia: la lettera di risposta a Bruxlles è stata spedita. Ma andiamo per ordine: economia stagnante, spread che vola fino a quota 293, con i titoli a breve termine che quasi fanno peggio della Grecia, borse in tensione soprattutto per l’annuncio di Donald Trump di una nuova guerra dei dazi, stavolta con il Messico. E’ in questa cornice, già di per sé preoccupante, che in Italia si consuma un vero e proprio giallo sulla risposta da dare ai rilievi di Bruxelles sul debito pubblico. Che si scioglie a fine serata, quando il ministero dell’economia diffonde il testo inviato dal ministro Giovanni Tria alla Commissione Europa, insieme ad un’analisi di 58 pagine sul debito pubblico.
Nel testo finale salta il rifermento ai tagli al welfare, che avevano fatto irritare Di Maio e i pentastellati. Alla fine il passaggio viene sfumato e si indica in modo più generico che «il governo sta elaborando un programma complessivo di revisione della spesa corrente comprimibile e delle entrate, anche tributarie». Piccoli ritocchi anche alla parte sulla flat tax che sarà attuata, «nel rispetto degli obiettivi di riduzione del disavanzo».
Sandro Bennucci