Sea Watch: procura Agrigento, sequestro nave permette sbarco

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Le indagini sulla Sea Watch, sequestrata d’iniziativa dalla Finanza proseguono «sia per
l’individuazione degli eventuali trafficanti di esseri umani coinvolti, sia per la valutazione della condotta della ong». Lo precisa il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio aggiungendo che« l’intera operazione è stata possibile grazie
alla sinergia e alla professionalità, sul mare, degli uomini della Gdf e della Guardia Costiera e, su terra, della questura
di Agrigento». Il sequestro, a differenza di quanto avvenne nel caso simile della Mare Jonio, altra nave della Ong finita sotto inchiesta dopo un soccorso in mare, è probatorio e non preventivo. Gli inquirenti dunque non presuppongono l’esistenza di indizi di reato, ma bloccano l’imbarcazione per poter fare i necessari accertamenti e verificare se la condotta del comandante abbia violato la legge.

Nel caso della Mare Jonio la Procura non convalidò il sequestro preventivo, ma lo riqualificò in probatorio. Il sequestro della nave, che dovrà essere convalidato dai pm, ha inoltre come conseguenza immediata la possibilità per i migranti a bordo di scendere in porto. I profughi «messi in salvo saranno affidati a personale della Questura di Agrigento per la identificazione e per i necessari atti di polizia giudiziaria» dice Patronaggio.

«Sono pronto a denunciare per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina chiunque sia disponibile a far sbarcare gli immigrati irregolari su una nave fuorilegge». Lo dice Matteo Salvini a Non è l’Arena, su La7, in
collegamento da Firenze. «Questo vale anche per organi dello Stato: se c’è qualche procuratore pronto a mandarmi a processo con una condanna che può dare fino a 15 anni di carcere, se questo procuratore autorizza lo sbarco, io vado fino in fondo». E aggiunge: «Se qualche giudice vuole fare il ministro si candida alle elezioni e fa il ministro. Altrimenti si rispettano le indicazioni del ministro dell’Interno: non scende nessuno».

A piccoli gruppi i migranti sono scesi dalla nave Sea Watch 3 che si trova a meno di un km dal porto di Lampedusa (Ag). Le motovedette della guardia di finanza e della capitaneria di porto sono sempre vicine all’imbarcazione dell’Ong.
«Se qualche ministro ha dato l’autorizzazione a sbarcare gli immigrati ne risponderà davanti agli italiani, se qualcuno vuole aprire i porti e aiutare gli scafisti ne risponderà davanti agli italiani». Lo afferma il vicepremier Matteo Salvini mentre scorrono le immagini dei primi trasbordi sulla terraferma dei migranti della Sea Watch. I 45 migranti rimasti sulla Sea Watch stanno arrivando a piccoli gruppi su gommoni della capitaneria di porto sul molo del porto di Lampedusa. Le prime persone, fatte salire sui natanti con giubbotto salvagente, dopo la procedura di routine saranno portate al centro di accoglienza dell’isola.

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