Migranti: l’Onu in soccorso delle navi Ong, bisogna moltiplicare i salvataggi nel Mediterraneo

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Le difficoltà di Salvini, accerchiato da attività delle Ong, inchieste della magistratura e attacchi del mondo cattolico, spingono anche le organizzazioni internazionali a chiedere di perfezionare le operazioni di soccorso e di assistenza ai presunti naufraghi. Come se i taxi del mare, tornati in funzione in forze, già non bastassero.

Dopo l’annuncio del naufragio ultimo con (si dice) 75 morti, mentre anche ieri, 11 maggio, si sono registrati altri salvataggi, in un Mediterraneo tornato a ribollire sulle rotte dei migranti, è entrata in azione anche un’unità della Marina militare tunisina che ha raccolto 9 persone, tra cui una donna, a bordo di un barchino in difficoltà al largo di Biserta.

In precedenza la Guardia costiera di Tunisi aveva intercettato in acque nazionali un’altra imbarcazione con 46 migranti, dei quali 20 donne, in gran parte di Paesi subsahariani, e 6 tunisini. Altri 85 profughi su un natante in legno sono stati salvati invece dalle autorità maltesi al largo dell’isola e sono stati condotti a La Valletta. Non basta: anche la marina marocchina informa di aver fermato tre barconi con 117 migranti subsahariani che tentavano la traversata verso la Spagna. Infine il servizio di segnalazione Alarm Phone ha trasmesso ieri sera l’Sos di un gommone con 80 persone a bordo, di cui 10 donne una delle quali in fase di imminente travaglio.

Tutta questa congerie di segnalazioni di migranti in difficoltà, che evidentemente ripartono per le traversate, anche se pericolose, consapevoli di trovare salvatori disinteressati, ha allarmato le organizzazioni umanitarie internazionali che, incoraggiate anch’esse dalla benevolenza verso i migranti dimostrata in Italia da magistratura, organizzazioni benemerite e grillini, oltre che dalla sempiterna sinistra, chiede un rafforzamento dell’azione di salvataggio. Sostanzialmente si vuol tornare ai tempi degli sbarchi indiscriminati dei tempi del Governo Renzi e della missione Sophia, con una nuova invasione, ma l’Italia non può essere la cloaca dell’Africa per conto dell’Europa.

Vincent Cochetel, inviato speciale per il Mediterraneo dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Acnur) ha affermato: «E’ necessario rafforzare la capacità delle operazioni di ricerca e soccorso. Se non si interviene immediatamente è quasi certo che si assisterà a nuovi tragici eventi nelle settimane e nei mesi a venire. La tragedia dell’altra notte, uno dei peggiori incidenti degli ultimi mesi, ci ricorda i rischi terribili a cui sono esposti coloro che tentano la traversata. Nei primi 4 mesi di quest’anno, nel Mediterraneo centrale ha perso la vita una persona ogni tre partite dalla Libia. L’Acnur ha espresso ripetutamente preoccupazione per l’assenza di una strategia adeguata di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale». Una critica alla sostanziale sospensione dell’Operazione Sophia da parte dell’Europa, ma l’Italia non può continuare ad accogliere tutti i migranti che le Navi ong raccattano e decidono di scaricare sulle nostre coste.

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