Fiorentina: quinto ko con il Milan (0-1) nel giorno del flash mob. Classifica da brivido

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Fa male, nel cinquantesimo anniversario del secondo favoloso scudetto, registrare la quinta sconfitta consecutiva della Fiorentina di Montella. E stato anche il giorno della grande contestazione contrto Della Valle. Il problema? Ci siamo ridotti a sperare che l’Empoli non vinca a Genova con la Sampdoria e non continui nelle ultime due di campionato per evitare sprifondare in B. Il Milan vince con un gol di Calhanoglu. I viola, francamente, ci mettono impegno e grinta, ma ormai senra d’essere su uno scivolo: vai giù e non trovi appigli. Vincenzo Montella è disperato. Guarda con terrore alla trasferta di Parma e alla gara casalinga, l’ultima, con il Genoa, sperando di trovarlo un appiglio. Dalla Fiesole parte anche il coro: Montella, salta la panchina. Altri tifosi fischiano. Posso dire una cosa controcorrente? La Fiorentina, stasera, soprattutto per la spinta del secondo tempo, non avrebbe meritato di perdere. Purtroppo i problemi sono enormi: ilcentrocampo non esiste. La difesa a quattro è andata un po’ meglio, ma sono sempre scelte d’emergenza. Davanti soltanto Chiesa merita la sufficienza. Mirallas imbarazzante per gli errori, anche sotto porta. Muriel giochicchia ma non segna. Potrei continuare ma non vi voglio annoiare. Dico solo che bisogna fare qualche punto nelle ultime due partite, davvero per l’onore e l’orgoglio. Ma soprattutto serve che la proprietà trovi una via d’uscita. Ora siamo davvero in un vicolo cieco.

CAMPIONI – Fa effetto, in questo momento devastante per la Fiorentina, vedere sfilare in campo, e sotto la curva Fiesole i ragazzi che vinsero lo scudetto 50 anni fa, con gli eredi di chi non c’è più: Superchi, Rogora, Mancin (la figlia), Esposito, Ferrante (la moglie), Brizi, Chiarugi, Merlo, Maraschi, De Sisti, Rizzo, Bandoni. Mancano Amarildo, Pirovano, Danova. Ma io, credete, li ho ancora tutti negli occhi: avevo 19 anni e già collaboravoper La Nazione. Il grande capo dello sport, Giordano Goggioli, lo zio Giordano, mi mandò in centro per vedere eppoi racontare l’esultanza di Firenze, i caroselli, le partite improvvisate al Duomo e in piazza Signoria, compresa la scalata della Torre d’Arnolfo. Poi ripiombo nella realtà di oggi, questa partita Fiorentina-Milan con la curfa Fiesole ancora semivuota per lo sciopero del tifo, dopo il flash mob del pomeriggio in via Tornabuoni.

MURIEL – Dovendo fare a meno di Pezzella (infortunato) e Veretout (squalificato), Montella torna all’antico: un 4-3-3- elastico. Il primo spunto è viola: bella giocata di Mirallas a metà campo e lancio lunghissimo per Muriel, a sinistra, che entra in area e mira l’angolino basso sul secondo palo di Donnarumma che si stende in tutta la sua lunghezza e devia in angolo. A prima vista sembra una Fiorentina più convinta. La cena con Montella, ma anche il clima che si respira a Firenze, devono aver motivato i giocatori, molti dei quali hanno forse la testa già altrove. Il Milan si gioca gli spiccioli di qualificazione in Champions, ci crede. Gattuso è ritto e gesticolante nel rettangolo davanti alla panchina. Si fanno sentire i circa tremila tifosi milanisti (ma forse anche di più) sistemati nei formaggini della Ferrovia. Ma al 13′ non può mancare l’applauso per Davide Astori. Che purtroppo lascia indifferenti i sostenitori rossoneri, a differenza di quanto è sempre accaduto con le altre tifoserie, tutte deferenti nel ricordo del capitano viola per sempre.

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LAFONT – Al 16′ altro spunto viola: Mirallas steso a tre quarti. Punizione di Muriel: che calcia altissimo. E’ sembrato un calcio piazzato del rugby, tanto per dare un’idea. Il Milan riparte. La difesa viola a quattro sembra un tantino più solida. L’assenza di Veretout ha costretto Montella a scelte d’emergenza anche per le sue convinzioni. Mi ricredo, però, al 21′ quando un pallone filtra in area e arriva sui piedi di Suso, solissimo, che calcia indisturbato. Per fortuna il tiro è centrale e Lafont risponde bene. E si ripete, il portiere viola, al 24′ su Calhanoglu: stavolta distendendosi in una deviazione in angolo. A metà campo, Benassi ed Edimilson sembrano più mobili e propositivi. Dabo fa un po’ il Veretout, contando anche sulla stazza fisica. Ma è ovvio che si tratta di un centrocampo improvvisato, organizzato così in mancanza di meglio. Biraghi (34′) rimedia un’ammonizione per fallo da dietro su Suso.

CALHANOGLU – Al 36′ il pacchetto difensivo viola rotola: cross da destra di Suso, Calhanoglu svetta di testa in area e la metta alle spalle di Lafont. Milan gasato e lanciato. E pensare che, onestamente,fino a questo momento, la coppia Milenkovic-Vitor Hugo non se l’era cavata male, soprattutto nel controllo del pericoloso Piatek. Però è un Milan con più variabili. Ora è di nuovo tutto in salita. Chiesa e Muriel, là davanti, cercano d’indovinare la giocata giusta, ma i palloni che arrivano a loro sono pochi e quasi mai precisi. Dabo (42′) fa mettere le mani nei capelli (a chi ce l’ha) per un tentativo di passaggio improbbile. E Biraghi (45′) sbaglia l’ennesimo cross. Naturale che quando l’arbitro segnala la fine del primo tempo, i viola imbocchino il sottopassaggio fra i fischi. No, caro Montella e cara squadra, così non va. Avete di nuovo sfondato … il fondo.

CURVA FIESOLE – Nell’intervallo si popola la curva Fiesole. Finisce lo sciopero del tifo. E compaiono due striscioni: il primo è per Noemi, la bambina di Napoli. Tutti uniti per lei. Giustamente. Il secondo è per gli amici bentornati, ossia i tifosi diffidati. La Fiesole sostiene la squadra, ora non pensa ai Della Valle. Al 2′ proteste viola: Calhanoglu tocca forse con la mano su cross di Muriel. L’arbitro fa proseguire nonostante le proteste. Al 7′ si vede Chiesa: da fuori lascia partire un tiro che sfiora l’angolo a sinistra di Donnarumma. Questione davvero di centimetri. Peccato. Non basta: al 10′ ancora Chiesa compie un mezzo prodigio liberando Mirallas a destra, che entra in area ma sciupa tutto tirando addosso a Donnarumma. Ma ora la Fiorentina ci crede. Il Franchi applaude.

DELLA VALLE – Chiesa fa il centravanti di manovra. E mostra intuizioni da campione qual è. Purtroppo Mirallas non appare alla sua altezza. E sciupa sempre tutto. Anche quando prova a crossare. Idem dicasi quando il passaggio deve arrivare da Dabo: i piedi sono quelli che sono. Al 16′ primo sussultodi Piatek: si butta in terra in area, reclamando un rigore che v’è solo nella sua fantasia per una partita non all’altezza della sua fama. Poi è Donnarumma, fra il 18′ e il 19′ che deve esibirsi per evitare il pareggio. Ammonito Laurini per fallo su Borini. Però ha la peggio il terzino viola: che esce, sostituito da Gerson. Dabo retrocede. E a questo punto (25′) cominciano i cori contro Della Valle.

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DONNARUMMA – Montella toglie Edimilson. Per inserie Simeone? No, Vlahovic. L’allenatore non lo vede proprio, il Cholito. Nel Milan fuori Piatek, francamente non pevenuto, e in campo Cutrone. Al 31′ nuovo sohw di Chiesa, pallone respinto, interviene Vlahovic che è lì ma non vede la porta. Ahi, ahi, ahi…Fischiata per Donnarumma (32′) che raccoglie un facile pallone ma si butta in terra per perdere tempo. Ma dai …Poi si attarda in un rinvio dal fondo e si prende, giustamente, il cartellino giallo. O continua così… Gattuso toglie Suso, francamente uno dei più insidiosi ma forse stanco, con Castillejo. Raschia il fondo del barile, Montella: riesumando Norgaard per chiamare in panchina un Dabo volenteroso ma, secondo me, senza i fondamentali da serie A.

MONTELLA – Ci prova, la Fiorentina, negli ultimi minuti. Vuole il pareggio per non subire l’onta della quinta sconfitta consecutiva. Montella sembra sui carboni accesi. Un filotto così atroce, oltretutto, finisce nella scheda della sua carriera. Ma il problema è la Fiorentina, non lui. Nel Milan fuori Borini per Laxalt. I rssoneri si chiudono a testuggine. Viola in avanti alla disperata ricerca del pareggio. Abate falcia Chiesa ma non viene ammonito. Cinque minuti di recupero. Sono spiccioli di speranza che volano via rapidamente.

Sandro Bennucci

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