Sicurezza: più poteri al Viminale. Salvini annuncia il decreto sicurezza bis. E si prende i porti

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L’annuncio del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è avvenuto dalla Prefettura di Napoli, dopo l’arresto dei fratelli ritenuti coinvolti nella sparatoria di Piazza Nazionale nella quale è rimasta ferita la piccola Noemi. «Ci sarà un decreto sicurezza 2»: ha detto parlando con i giornalisti prima di entrare negli uffici della Prefettura dove ha incontrato i responsabili delle forze dell’ordine dopo l’arresto dei due fratelli ritenuti coinvolti nella sparatoria di Piazza Nazionale. Il decreto è finalizzato, ha spiegato il ministro, a dare maggiori risorse agli uomini delle forze dell’ordine e agli uffici giudiziari.

Nel decreto sicurezza bis è previsto un inasprimento delle sanzioni per chi aggredisce le Forze dell’Ordine. L’obiettivo è colpire più severamente coloro che si oppongono a pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio attraverso l’utilizzo di scudi o altri oggetti di protezione passiva, di materiali imbrattanti; coloro che utilizzano razzi, fuochi artificiali, petardi od oggetti simili; nonché coloro che fanno ricorso a mazze, bastoni o altri oggetti contundenti. Secondo il provvedimento, «viene inoltre soppressa la vigente possibilità di configurare la causa di esclusione della punibilità per ‘particolare tenuità del fatto’ in caso di reato di violenza, resistenza, minaccia e oltraggio commessi a danno di un pubblico ufficiale nell’esercizio delle proprie funzioni».

Il decreto prevede anche l’attribuzione al ministro dell’Interno della competenza a limitare o vietare il transito e/o la sosta nel mare territoriale qualora sussistano ragioni di ordine e sicurezza pubblica. Il provvedimento limita le competenze del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti alle sole finalità di sicurezza della navigazione e di protezione dell’ambiente marino.

Il provvedimento prevede anche multe per chi, nello svolgimento di operazioni di soccorso in acque internazionali, non rispetta gli obblighi previsti dalle Convenzioni internazionali, con particolare riferimento alle istruzioni operative delle autorità Sar competenti o di quelle dello Stato di bandiera. Le sanzioni previste sono di duplice natura: una sanzione amministrativa da 3.500 a 5.500 euro per ogni straniero trasportato. Competente all’accertamento della violazione e all’irrogazione della sanzione è il Corpo delle Capitanerie di porto. Nei casi più gravi o reiterati e laddove la violazione sia commessa da navi battenti bandiera italiana, la sospensione da 1 a 12 mesi o la revoca della licenza, autorizzazione o concessione ad opera delle autorità amministrative competenti.

Il decreto stanzia poi 3 milioni di euro euro nel triennio 2019-2021 per finanziare l’impiego di poliziotti stranieri per lo svolgimento di operazioni sotto copertura, anche con riferimento alle attività di contrasto del delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Gilda Giusti

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