Il premier, Giuseppe Conte, annuncia che proporrà la revoca del sottosegretario Armando Siri al prossimo consiglio dei ministri. In sostanza, vuole scaricare il sottosegretario indagato ma, forse per non assumersi la responsabilità diretta, e provocare la possibile ira di Matteo Salvini, preferisce che sia tutto il governo ad assumersi la responsabilità del siluramento. Così, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, dichiara: «Non mi voglio ergere a giudice del caso di Armando Siri, deciderà il prossimo consiglio dei ministri».
Aveva detto, Conte, che non si sarebbe fatto tirare per la giacca dal giustizialismo grillino di Luigi Di Maio e nemmeno dal garantismo di Matteo Salvini. Così rovescia su di loro, e sull’intero cdm la decisione scottante. E forse pericolosa per la stabilità del governo.
Ernesto Giusti