Fiorentina: mai così male da 20 anni. Anche l’Empoli fa paura. Attesa per le mosse dei Della Valle

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No, non è possibile far finta di nulla. Ora fa paura perfino il derby di domenica prossima a Empoli. Squadra arrabbiata, quella azzurra, mentre i viola appaiono del tutto scarichi e immotivati. Neppure nella stagione del fallimento, 2001-02, la Fiorentina era rimasta a secco di vittorie in campionato per 10 gare di fila. Allora la striscia negativa si fermò a 9, stavolta è arrivata già in doppia cifra (5 pareggi e altrettante sconfitte) dopo il ko interno il Sassuolo. Non basta: la contestazione nei confronti dei Della Valle ha raggiunto l’apice. Firenze non accetta una Fiorentina a scartamento ridotto, con una squadra ormai scarica e demotivata e un allenatore appena arrivato che, onestamente, non sa dove mettere le mani. Anche perchè i giocatori che possono avere mercato hanno la testa al loro futuro, ad altre destinazioni. C’ attesa per una mossa di Diego Della Valle. Una mossa che deve arrivare presto, perchè altrimenti la situazione diventa incontrollabile e lo stesso valore della società rischia di deprezzarsi ulteriormente, anche con l’allontanamento di tifosi che non vogliono tornare più allo stadio con questa proprietà.

Una cessione della Fiorentina, a questo punto, sembrerebbe inevitabile. L’aletrnativa sarebbe un rilancio in grande stile, ma la proprietà ne ha voglia? Il problema è che sono passati 17 anni senza vincere niente. Le parole impronunciabili sono progetto, plusvalenze, autofinanziamento. Voltare pagina significa cambiare tutto. Anche la parte più moderata della tifoseria, rappresentata dal
Centro di coordinamento viola club, ha annunciato iniziative di protesta contro la proprietà, sollecitata a dire cosa intende
fare per il futuro del club: cessione o rilancio? Nell’attesa il popolo viola contesta il presidente esecutivo Cognigni e il dg dell’area tecnica Pantaleo Corvino, destinatario anche di un maxi striscione apparso oggi in zona stadio: «Corvino servo perfetto le plusvalenze il costo progetto». Sotto accusa la campagna acquisti deludente, la gestione votata da anni all’autofinanziamento, l’abbassamento
sempre più drastico del monte ingaggi, l’eventualità sempre più certa che a giugno se ne vadano i migliori, a partire da Federico Chiesa. La Fiorentina attuale, dopo aver perso l’ultimo obiettivo della stagione, l’accesso alla finale di Coppa Italia, è una squadra scarica a livello fisico e mentale, che ha smarrito la capacità di vincere. Nessun’altra formazione di questa Serie A accusa un digiuno così lungo, l’ultimo successo in campionato risale al 17 febbraio (4-1 a Ferrara contro la Spal) e in casa addirittura manca da un girone: 3-1 con l’Empoli il 16 dicembre. Numeri che hanno fatto scivolare i viola al dodicesimo posto, per la terza stagione consecutiva fuori dall’Europa.

Lo stesso Montella, arrivato da appena 4 gare dopo le dimissioni di Pioli, appare quanto mai in difficoltà: dal ritorno a Firenze ha
ottenuto appena un pareggio (0-0 col Bologna) e tre sconfitte, a Torino con la Juve e ieri col Sassuolo in campionato, a Bergamo
con l’Atalanta in Coppa Italia. «Abbiamo toccato il fondo», ha ammesso il tecnico che stamani, 30 aprile, alla ripresa degli allenamenti, ha avuto un confronto con la squadra. I punti in classifica sono appena 40, il girone di ritorno è da media retrocessione e da qui alla fine sono tutti sotto esame. La prossima partita, il derby di domenica a Empoli (ora di pranzo, 12,30) fa paura davvero. La Fiorentina, come ormai dicono tutti, ha sfondato… il fondo. Per risalire serve coraggio e capacità di azione. Da parte di chi comanda. Che dovrebbe almeno cominciare a comunicare. Anche attraverso una conferenza stampa. Che non costa nulla, basta convocarla…

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Sandro Bennucci

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