Fiorentina-disastro: battuta (0-1) e scavalcata dal Sassuolo. Fischi nel Franchi semivuoto

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C’è chi dice: oggi s’è sfondato … il fondo. Finisce con la fischiata generale. Anche chi ha difeso i Della Valle si unisce al coro, rabbioso e lancinante, della Curva Fiesole. La Fiorentina vive un momento di disastro, sportivamente parlando s’intende. Non mi pento di aver dato la sufficienza a Federico Chiesa dopo la sconfitta di Bergamo. E’ vero, sbagliò molto. Ma, ora come ora, c’è solo lui a lottare, con convinzione e pervicacia, per una Fiorentina praticamente assente. Battuta in casa e scavalcata in classifica da un Sassuolo soltanto onesto e volenteroso. Che segna con Berardi e subisce un rigore che Veretout, quasi ipnotizzato, si fa parare da Consigli. La squadra viola, nel complesso, non c’è più. Montella? Un pareggio e tre sconfitte, compresa quella con l’Atalanta in Coppa. Era quello che temevo: dopo Bergamo addio stagione e addio a tutto. Purtroppo anche alla decenza. Del resto, in uno stadio semivuoto, con la curva Fiesole in sciopero per i primi 45 minuti e arrabbiata contro i Della Valle per tutta la ripresa, era difficile trovare voglia e concentrazione. Soltanto Chiesa, come detto, ci ha provato, con volontà e professionalità. Per il resto nessuno, ma proprio nessuno, è stato all’altezza di una partita di serie A. Problemi antichi, come le voragini a centrocampo, si sono ingigantiti. Difesa inguardabile. E nemmeno Muriel, là davanti, ha avuto il piede felice. Il problema? Le prossime partite, a comnciare dalla partita di domenica a Empoli, poi con il Milan in casa e l’ultima, in trasferta a Marassi, non ci sono pericoli di retrocessione, ma di perdere la faccia sì. La società dovrebbe farsi carico di questa situazione. Parlerà qualcuno? Io m’illudo sempre che venga convocata una conferenza stampa. Per amor di chiarezza.

DESERTO – Si gioca nel deserto. O quasi. La curva Fiesole ha annunciato un nuovo sciopero di 45 minuti. Quasi vuota la Ferrovia, con una trentina di tifosi del Sassuolo nel formaggino. Ma anche la Maratona lascia un colpo d’occhio desolante. Fa freddo. E intorno alla Fiorentina è calato addirittura il gelo. Non c’è l’atmosfera da partita di serie A. Montella cambia poco. Tiene fuori Ceccherini, inserisce Laurini e fa giocare Milenkovic in coppia con Pezzella. Non rischia, l’allenatore, il giovane Beloko e prova Edimilson nella posizione che dovrebbe essere quella del regista. Mah| Quando entrano i giocatori del Sassuolo parte qualche applauso per Babacar. C’è chi non dimentica qualche suo gol provvidenziale in viola, anche se non trovava mai posto fisso. I tifosi della Fiesole non si vedono ma si sentono: attraverso il coro Della Valle vattene. Al 5′ fremito per una smanacciata di Lafont in angolo su un traversone in area che sembrava innocuo. Chiesa prova un’incursione al 7′, ma è solo e accerchiato: gli portano via il pallone. Ammonito Laurini (8′) per aver steso Sensi lanciato verso l’area viola. Si gioca, lo ripeto, in un’atmosfera surreale. Prende applausi Muriel per un generoso spunto, però sono solo spunti individuali. Il Sassuolo, invece, prova a puntare sul collettivo. Cercando spesso Berardi, sempre scattante ma forse (così almeno mi sembra) un po’ appesantito.

FISCHIATA – Passa il tredicesimo, il minuto di Astori, e non succede praticamente nulla. Ci prova Chiesa, al 18′, in ripartenza, dopo un’azione corale del Sassuolo interrotta da un rinvio affannoso ma provvidenziale della difesa. Federico scatta, arriva al limite dell’area braccato da Demiral e compagni, però la conclusione è fuori. La Maratona, di solito silenziosa, si fa timidamente sentire. Un urlo nel deserto. Il ritmo è da sgambata settimanale d’allenamento. Solo Chiesa, lo ripeto, e lo sottolineo, vorrebbe fa sul serio. E non si risparmia. Il Sassuolo, invece, vorrebbe vincere: al 28′ crossa da destra di Berardi, pallone che attraversa tutta la porta, poi arriva Rogerio sul secondo palo, ma il tocco è fuori. Per fortuna della Fiorentina. Sulla quale piovono i fischi. Direi meritati. Montella, nel suo rettangolo, abbassa gli occhi. Probabilmente si chiede: questa è davvero la Fiorentina? Altro spavento al 31′: pallone di nuovo filtrato davanti allo specchio della porta viola, Bourabia tira, Laurini s’immola con il petto, poi Demiral, che è lì’, non ci arriva.

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BERARDI – Il centrocampo della Fiorentina non esiste. Edimilson chi? Nemmeno Veretout riesce a tamponare le falle. Magnanelli, Sensi e compagni vanno a nozze. Solo Chiesa, sempre lui, ci mette il piede e la voglia: al 34′ conquista un pallone a metà campo e innesta Muriel, che però viene anticipato da Consigli in uscita. E’ un lampo. Poi il Sassuolo si convince che può vincere e va in gol. Segna Berardi, con un tiro dal limite lievemente deviato da Pezzella. Lafont lo vede appena.

RIGORE – La Fiorentina si scuote. Sarà stato lo schiaffo? Muriel getta lo scompiglio fra i difensori avversari e lancia Chiesa, attaccato nel vero senso della parola da Peluso, che lo prende per un braccio e lo tira giù. Il rigore c’è tutto. Il Sassuolo protesta, ma il Var conferma. Batte Veretout: pallone alla destra di Consigli che ci arriva con la mano sinistra, quella di richiamo. Oddio no, nemmeno i rigori… Si prende a giocare in un clima infernale. Ovvio che al 45′ esplode la nuova fischiata. Fiorentina deprimente, inguaribile. Montella imbocca il sottopassaggio con lo sguardo piantato in terra. Difficile stare nei suoi panni, ora.

FIESOLE – E infatti, in avvio di ripresa, preso dalla disperazione, Montella toglie Edimilson per Gerson e Mirallas per il giovane Beloko, classe 2000, al debutto in serie A. Lo applaudono. Mentre fischiano sonoramente Gerson. Tentato di scappar via un’altra volta. La Curva Fiesole riprende il suo posto e comincia a cantare, ma anche, nel cuore del tifo viola, ci sono ampi spazi vuoti. Che brutta situazione! Partono cori contro i Della Valle. Si sentono solo quelli. Ormai nessuno contesta più i contestatori. Il Sassuolo gioca, la Fiorentina non reagisce. Beloko, il giovane, prova a contrastare Sensi, ma riesce solo a prenderlo per la maglia. Solo Chiesa non crede ai suoi occhi e al risultato: e si danna l’anima per la maglia e per chi, arrabbiato, piange per com’è ridotta la Fiorentina.

FUORIGIOCO – Federico Chiesa, solo lui, si avventa con rabbia sul pallone all’11’: lo pressano, lo picchiano, ma non riescono a buttarlo giù. E lui controlla il pallone, inarca il corpo e tira: Consigli tocca con la punta delle dita. E’ angolo. Ma riparte il Sassuolo, contropiede rapidissimo e raddoppio. Ma forse è fuorigioco. E’ il 15′: Lirola, dopo un angolo, mette dentro da destra. Demiral, in evidente offside, s’infila fra Milenkovic e Pezzella e batte Lafont. Il Sassuolo esulta, ma Fourneau non convalida. Lunga consultazione con il Var e gol annullato. Giustamente. Ma la Fiorentina dà l’impressione del pugile suonato, salvato da un gong provvidenziale.

BELOKO – Ora si può sperare nel pareggio? La Fiesole, dopo aver gridato di tutto contro i Della Valle. Comincia a incitare la squadra. La difesa del Sassuolo soffre un po’. De Zerbi manda in campo Boga al posto di Babacar che esce fra gli applausi del suo vecchio pubblico. Al 28′ Chiesa (e chi sennò?) lancia Muriel, che sbaglia la conclusione. Montella gioca (si fa per dire…) anche la carta Simeone: in campo al posto dell’inutile Edimilson. Arretra Chiesa per vedere se è possibile fare un po’ di gioco. Beloko, onestamente, appare troppo acerbo. Nè gli si può chiedere di fare il fenomeno in questa situazione. Non ha il ritmo, né lo scatto da serie A. Almeno oggi. Così finisce per scomporsi: e rimedia anche l’ammonizione per un fallo evitabile su Ferrari. Al 35′ ancora Sassuolo: Rogerio va via a sinistra entra in area e lascia oartire un diagonale sul quale Lafont vola e devia. Questi interventi gli riescono, ma le sue incertezze e i suoi errori sono sempre troppi. Cinque minuti di recupero. Ma non basterebbero altri novanta per far pareggiare questa Fiorentina!

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Sandro Bennucci

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