Governo: varato il decreto crescita salvo intese. Ci saranno altri aggiustamenti. Rinvio per i rimborsi ai risparmiatori

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Il Consiglio dei ministri dopo tre ore di riunione ha approvato il dl crescita con la formula ‘salvo intese’, con all’interno anche la norma su Alitalia. Via libera alla norma del provvedimento che prevede uno stanziamento di 500 milioni di euro in favore dei comuni di tutta Italia per avviare opere pubbliche in materia di efficientamento energetico e di sviluppo sostenibile sul territorio. Lo ha riferito il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, dando l’annuncio dell’approvazione della misura nel Cdm.”Si tratta – spiega – di un piano straordinario per rilanciare la spesa per investimenti dei Comuni e dare un impulso massiccio alla crescita sostenibile”.

Ecco il comunicato ufficiale: «DECRETO CRESCITA – Misure urgenti per la crescita economica (decreto-legge)
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, del Ministro dell”economia e delle finanze
Giovanni Tria e del Ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per la crescita economica.
Il testo prevede, in particolare, sgravi e incentivi fiscali, disposizioni per il rilancio degli investimenti privati, norme per la tutela del made in Italy e ulteriori misure per la crescita.
In ambito fiscale, si introducono: la maggiorazione dell”ammortamento per i beni strumentali nuovi, la revisione
della mini-Ires nel senso della sua semplificazione, la maggiorazione della deducibilità Imu dalle imposte sui redditi, modifiche alla disciplina del patent box, una nuova disciplina del credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo e per il rientro dei cervelli, modifiche al regime dei forfetari, incentivi per la valorizzazione edilizia, una rivisitazione del sisma bonus, un nuovo regime fiscale per gli strumenti finanziari convertibili, norme in materia di banche popolari, modifiche alla disciplina degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e rischio sismico, incentivi alle aggregazioni d’imprese, una nuova disciplina per la vendita di beni tramite piattaforme digitali e fatturazione elettronica, l’estensione della definizione agevolata delle entrate regionali e degli enti locali, il credito d”imposta per le commissioni riferite a pagamenti elettronici da parte di distributori di carburante, misure di sostegno allo sviluppo dell”attività dei liberi professionisti e per l”assunzione di personale nelle regioni a statuto ordinario e nei comuni, un piano grandi investimenti nelle zone economiche speciali e nelle aree di crisi complessa, con particolare riferimento a Veneto e Campania.
Per quanto riguarda le misure per il rilancio degli investimenti privati, si introducono: una garanzia statale funzionale allo sviluppo della media impresa, norme per la semplificazione della gestione del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, il rifinanziamento del fondo di garanzia per la prima casa, modifiche alla nuova Sabatini, misure di sostegno alla capitalizzazione delle imprese e sui tempi di pagamento tra le imprese, norme per lo sblocco degli investimenti nel settore idrico nel Sud, la previsione di nuove dismissioni immobiliari enti territoriali, norme in materia di cartolarizzazioni, agevolazioni a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell”ambito dell”economia circolare, la definizione delle società di investimento semplice (Sis), semplificazioni per la definizione dei patti territoriali e dei contratti d”area, norme per la creazione di nuove imprese a tasso zero e per la trasformazione digitale, contributi ai comuni per interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile. Al fine di tutelare e promuovere il made in Italy, si prevede l’introduzione di norme per il contrasto all”italian sounding, di incentivi al deposito di brevetti e marchi, del marchio storico di interesse nazionale».

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Approvato anche lo stanziamento di 300 milioni per le Zes (Le Zone economiche speciali). “Renderemo ancora più attrattiva, per le imprese che vogliano investire al Sud Italia, la possibilità di insediarsi e programmare investimenti nelle Zone economiche speciali”. Lo dice il Ministro per il Sud Barbara Lezzi al termine del Cdm. “Nello specifico, saranno 50 milioni per il 2019, 150 nel 2020 e 100 milioni nel 2021. Si tratta di un importante risultato che fa seguito ai numerosi interventi già realizzati in favore del Sud da me e dal governo di cui faccio parte. Con lo stanziamento odierno, effettuato grazie al Fondo sviluppo e coesione, andiamo a incrementare il fondo per le Zes che già contiene i 250 milioni stanziati per le agevolazioni sul credito di imposta”.

Viene rinviata, al termine di un duro scontro in Consiglio dei ministri, la decisione sui rimborsi ai risparmiatori coinvolti nelle crisi bancarie. “Vince la linea Di Maio”, esulta il Movimento 5 stelle. Perde la linea Tria, è il sottinteso. La norma sui rimborsi non entra infatti, come invece chiedeva il ministro dell’Economia, nel decreto crescita. Ma non passa neanche, per ora, la linea pentastellata che chiedeva un binario unico per i ristori. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si fa promotore di una mediazione: lunedì convocherà a Palazzo Chigi le associazioni dei risparmiatori per concordare la norma che dovrebbe essere varata in un nuovo Cdm martedì 9. Solo dopo si valuterà con precisione come procedere.

La riunione fiume, di oltre tre ore, porta all’approvazione del decreto sulla crescita. Ma anche su questo testo c’è ancora da lavorare e infatti passa ‘salvo intese’: il dl rischia di ingrossarsi fino a contenere oltre 50 (c’è chi dice 80) articoli ma fonti governative dicono che così rischia di non passare il vaglio del Colle e quindi servirà un supplemento di esame. Dentro c’è la norma su Alitalia voluta dal ministero guidato da Di Maio per convertire il prestito ponte di Alitalia in equity e consentire eventualmente allo Stato di entrare nella newco. Il premier annuncia che è in dirittura d’arrivo anche il decreto sblocca cantieri approvato salvo intese in Cdm due settimane fa: dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta ufficiale in due o tre giorni. Ma in serata il testo non risulta giunto al Quirinale.

I rimborsi ai risparmiatori truffati nella crisi delle banche dunque non sono stati insertiti nel dl crescita. “Sono contento, come Cinque stelle, che nel decreto crescita non ci sia niente sui risparmiatori. Non perché non li voglio risarcire ma perché serve un risarcimento diretto” dice il vicepremier Luigi Di Maio. “La settimana prossima sarà quella decisiva: poi dovremo prendere una decisione perché la pazienza è finita”. “Noi vogliamo che i risparmiatori ricevano risarcimenti diretti senza nessun arbitrato o contenzioso. Lunedì il presidente Conte parlerà ai risparmiatori perché tutto si fa con il dialogo” precisa Di Maio.

E arriva anche la posizione della Lega: governo lento, serve un cambio di passo. “Troppi no e troppa lentezza. Serve un cambio di passo. La Lega vuole più concretezza. Ci aspettiamo risposte serie e reali per i risparmiatori (lunedì deve arrivare lo sblocco agli indennizzi per i truffati) ma basta bloccare il paese con i no”. E’ la linea della Lega, al termine del Cdm sul decreto crescita e i rimborsi ai truffati. “Devono partire cantieri, opere, flat tax, bisogna togliere la burocrazia inutile, riformare il codice degli appalti, fare la riforma della giustizia per avere tempi certi. Alle parole ora devono seguire i fatti”.

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