Intervento nei confronti della mafia nigeriana ormai radicata nel nostro Paese, grazie a un pentito e a un boss che ha cominciato a confessare. Sono 13 gli arresti messi a segno grazie alle informazioni fornite da due pentiti della malavita africana di Palermo.
Delle 13 persone interessate, due arresti sono stati eseguiti a Catania, due fermi a Castelvolturno (Caserta), uno a Treviso, uno a Vicenza; tutti gli altri invece a Palermo.
Le indagini si sono dirette verso uno dei tre gruppi attivi nel territorio, l’organizzazione “Eiye”, che contendeva la piazza del quartiere di Ballarò ai “Black Axe”, nell’occhio del ciclone tre anni fa. Si tratta di organizzazioni del tutto simili alle mafie italiane, impegnate con traffico di stupefacenti e prostituzione. Una donna costretta a prostituirsi si era ribellata, rivelando come anche a Palermo fosse ormai forte la presenza della mafia nigeriana. Da Catania a Torino, fino a Cagliari e Padova, questo gruppo della mafia nigeriana appare sempre più radicato sul suolo italiano: la rete, organizzata in tutto il mondo in nest, ovvero nidi, accoglie i suoi membri con dei curiosi riti di iniziazione