Nuova Zelanda: morti per sparatorie in due moschee. Arrestato aveva manifesto antiimmigrati

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Alta l’allerta in Nuova Zelanda, dove si sono verificate sparatorie in due moschee di Christchurch che avrebbero causato diversi morti. Tre uomini e una donna sono stati arrestati, ma non si esclude che altri assalitori siano ancora in azione. Le autorità chiedono ai residenti di chiudersi in casa. La polizia ha disinnescato un certo numero di ordigni esplosivi improvvisati trovati all’interno di veicoli. La premier Jacinda Ardern afferma che altre persone potrebbero essere coinvolte oltre a quella presa in custodia dalle autorità.

Un uomo ha rivendicato la responsabilità delle sparatorie nelle moschee della città neozelandese di Christchurch lasciando un manifesto
anti-immigrati di 74 pagine in cui ha spiegato chi è e il motivo delle sue azioni, che definisce un attacco terroristico. Non è chiaro se si tratti della persona già presa in custodia dalle autorità neozelandesi. L’uomo dice di essere un australiano bianco di 28 anni che è
venuto in Nuova Zelanda solo per pianificare e addestrarsi all”attacco. Ha detto di non essere membro di nessuna organizzazione, ma di aver fatto donazioni e interagito con molti gruppi nazionalisti, sebbene abbia agito da solo e nessun gruppo abbia ordinato l”attacco. Ha aggiunto di aver scelto la Nuova Zelanda a causa della sua posizione, per dimostrare che anche le parti più remote del mondo non sono esenti da immigrazione di massa

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