Anche il prossimo anno, nonostante nuovi ingressi, ci saranno migliaia di professori precari

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Continua a crescere il numero degli insegnanti che il prossimo anno si siederanno dietro una cattedra: la tendenza è stata illustrata dal Miur ai sindacati, assieme ai criteri con i quali l’amministrazione rideterminerà l’organico del personale docente per l’a.s. 2019/20.
L’incremento riguarderà in particolare 2.000 nuovi posti alla primaria per il tempo pieno, 1.169 insegnanti tecnico-pratici a seguito della riforma delle scuole professionali, 400 docenti specializzati in musica, con il reinserimento della seconda ora di primo strumento musicale nei licei, a seguito del ricorso vinto da Anief.

Anief però avverte che, nonostante questo, a settembre il fabbisogno di personale docente precario sarà altissimo. Molto più alto del passato quando vi sono stati già tanti problemi per reperire insegnanti non di ruolo per coprire oltre 150 mila posti. Il numero, per una serie di motivi legati a delle scelte sbagliate del Miur e alla mancanza di volontà da parte dell’amministrazione di riaprire le GaE, è destinato a crescere.
Basti pensare che i pensionamenti – tra quelli naturali’ previsti dalla riforma Fornero e i 14 mila di quota 100 –
dovrebbero sfiorare le 35 mila unità. È innegabile che aumenterà, quindi, la necessità di fare turnover. Il quale però si potrà attuare solo in minima parte. Perché decine di migliaia di abilitati giacciono nelle graduatorie d’istituto, altre 50 mila maestre con diploma magistrale, di cui 7 mila già immesse in ruolo con riserva, stanno per farvi accesso a seguito della recente sentenza dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato, in attesa della discussione del suo annullamento in Cassazione prevista la prossima settimana.

«Nelle ultime settimane – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – il Miur ha ricevuto una serie di segnali che portano tutti verso la stessa direzione: le 150 mila supplenze di lunga durata sono in aumento. Ma siccome non potranno essere coperte con immissioni in ruolo e con supplenze annuali, perché le GaE non sono state riaperte e il doppio canale di reclutamento non si attiva mentre i concorsi procedono a rilento, ci stiamo avvicinando a un nuovo anno scolastico all’insegna dei vuoti di riempire. Coi dirigenti scolastici che anziché essere supportati saranno in affanno più che mai. Di fronte a tanta disorganizzazione, invitiamo tutto il personale a rimanere in stato di agitazione».

Si patiscono ancora i guasti delle recenti riforme, che non hanno sanato tutte le pecche esistenti. Il risultato, a detta dei sindacati, è sconfortante, tanto che anche nel nuovo anno scolastico si assisterà nuovamente al valzer di cattedre, di insegnanti precari e di supplenze.

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