A Milano la manifestazione contro il razzismo ‘People, prima le persone’. All’iniziativa partecipano – secondo la stima dell’assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino – 200mila persone. Apre il corteo uno striscione giallo con il nome dell’evento, tenuto dagli scout, vicino a loro il sindaco di Milano Sala. ‘E’ un momento di grande cambiamento per il Paese, è questa la nostra visione dell’Italia. Uno spartiacque per la società’, dice. Fra i presenti i segretari della Cgil Landini, della Uil Barbagallo, il governatore della Toscana Rossi, l’ex presidente della Camera Laura Boldrini, i candidati alla segreteria del Pd Maurizio Martina e Nicola Zingaretti. Tra i nomi della cultura e dello spettacolo presenti Roberto Vecchioni, Lella Costa, Claudio Bisio, Maria Amelia Monti e Ornella Vanoni. Molte le famiglie con bambini arrivate alla coloratissima manifestazione.
Gli organizzatori: «Una grande iniziativa pubblica per dire che vogliamo un mondo che metta al centro le persone. La politica della paura e la cultura della discriminazione viene sistematicamente perseguita per alimentare l’odio e creare cittadini e cittadine di serie A e di serie B. Per noi, invece, il nemico è la diseguaglianza, lo sfruttamento, la condizione di precarietà».
«Inclusione, pari opportunità e una democrazia reale per un Paese senza discriminazioni, senza muri, senza barriere sono i motivi – come si legge nell’appello – per cui è stata promossa questa mobilitazione nazionale. Ma anche perché crediamo che la buona politica debba essere fondata sull’affermazione dei diritti umani, sociali e civili. Perché pensiamo che le differenze – legate al genere, all’etnia, alla condizione sociale, alla religione, all’orientamento sessuale, alla nazione di provenienza e persino alla salute, non debbano mai diventare un’occasione per creare nuove persone da segregare, nemici da perseguire e ghettizzare o individui da emarginare. Noi siamo per i diritti e per l’inclusione. Noi siamo antirazzisti, antifascisti e convinti che la diversità sia un valore e una ricchezza culturale».
