Compleanno di Zeffirelli: 96 anni e tanta voglia di fare ancora il regista

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Auguri Maestro! Franco Zeffirelli compie 96 anni. E’ nato a Firenze il 12 febbraio del 1923. E non finisce di stupire: credevo che la Fondazione, con il suo museo e i ricordi di un’arte irripetibile, là nel vecchio tribunale di San Firenze, lo avesse in qualche modo appagato. Soprattutto temevo che il peso dell’età avesse finito per domarlo, per colpa di acciacchi e disagi fisici. Invece scopro che il giorno dopo il compleanno, esattamente il 13 febbraio, terrà una conferenza stampa a Roma. Per presentare che cosa? Ssssst, è un segreto che non voglio tradire. Dico solo che sta preparando un grande ritorno all’Arena di Verona con un’opera verdiana. Forse La Traviata. Ma sarà lui stesso a rivelarlo, nella conferenza stampa fissata in due tempi: la mattina a Roma, a casa sua, nella favolosa villa sull’Appia Antica, e nel pomeriggio a Firenze, dove interverrà il figlio Pippo. Una storia straordinaria: ancora sulla breccia, con un lavoro che metterebbe a disagio chiunque (tranne lui) a partire dal giorno dopo aver compiuto 96 anni. Non basta: un’altra regìa, da favola soprattutto per la ricchezza dell’allestimento, è quasi pronta in Oman. Con un’altra opera verdiana: Rigoletto.

Ecco qua: la sorpresa per i suoi 96 anni la fa lui a tutto il mondo. E a Firenze che lo celebra attraverso le iniziative della Fondazione. In sostanza è sempre lui che offre a Firenze e ai fiorentini. Per tutta la giornata (dalle ore 10 alle 18) l’ingresso al Museo Zeffirelli – che in 22 sale propone testimonianze della settantennale carriera del Maestro – sarà gratuito per tutti i residenti di Firenze e dell’area metropolitana fiorentina, che vorranno scoprire la ricchissima collezione, da poco rinnovata con la presenza di otto nuovi costumi di scena. La giornata di festa si concluderà alle 20,30, nella Sala della Musica con il concerto di fisarmonica del giovanissimo talento Lorenzo Albanese, vincitore di Amadeus Factory 2017, primo e unico talent show in Italia dedicato alla musica classica e al jazz. Un appuntamento, quello musicale, che conferma la vocazione della Fondazione Zeffirelli a promuovere i giovani artisti per farli affermare nel mondo delle arti dello spettacolo, e segna l’inizio della nuova serie dei Concerti di San Firenze organizzati da Francesco Ermini Polacci, direttore artistico della attività culturali.

E lui che cosa dice oggi? Con una voce nella quale bisogna indovinare i suoi riesce comunque a far sapere: «Come sto? Tutto sommato non mi posso lamentare data la mia età. Quindi mi sento bene, è il fisico che ha iniziato a fare capricci». Come si considera? «Un bravo ragazzo con la fortuna di avere molti talenti e solo idee geniali, dopo essere stato un bambino dall’infanzia complicata a Firenze. E sono anche grande tifoso della Fiorentina, che porto sempre nel cuore anche se la seguo meno. Mi reputo fortunato – racconta ancora . Ho avuto molti momenti importanti nella mia carriera. Ho conosciuto e collaborato con i grandi nel mondo della musica classica, dell’opera, del teatro, del cinema». Firenze gli deve moltissimo, ma spesso lo dimentica. Che cosa dovrebbero fare la città e, magari, anche chi l’amministra? Valorizzare di più il Museo e la Fondazione, metterlo al centro delle iniziative che popolano il centro storico, praticamente 12 mesi l’anno. Sarebbe anche un modo per chiedere scusa delle inutile polemiche del passato, spesso con pretesti politici, e rendere omaggio a un genio che non si arrende. E che, a 96 anni, ha ancora la voglia di fare conferenze stampa per illustrare grandi progetti. Auguroni grande Maestro!

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Sandro Bennucci

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