Sindacati, la manifestazione di Roma: il governo esca dalla realtà virtuale

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Folla di lavoratori alla manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil, con lo slogan Futuro al lavoro, a Roma, per sostenere la proposte unitarie su crescita, sviluppo, lavoro, pensioni e fisco e chiedere al governo di aprire un confronto di merito e cambiare la politica economica, ascoltando i sindacati. Il corteo è partito da piazza della Repubblica a Roma e arriverà in piazza San Giovanni lì dal palco, intorno a mezzogiorno, interverranno i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. E’ probabilmente il momento di dare una sterzata. In tutti i campi. Anche nelle professioni: martedì 12 febbraio si aprirà a Levico Terme (Trento) il XXVIII Congresso della Federazione Nazionale della Stampa. Momento difficilissimo per la categoria dei giornalisti in lotta contro il precariato dilagante. Il governo è stato invitato. Verrà o si limiterà alle accuse e alle minacce contro chi difende la libertà di stampa, pilastro di democrazia in questo Paese?

‹Il governo esca dalla realtà virtuale e si cali nel mondo reale, del lavoro», dice a Roma la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, dal corteo della manifestazione unitaria sostenendo che «il governo deve cambiare la linea economica. L’Italia è ad un passo dalla recessione economica. Il governo deve cambiare assolutamente rotta. Si confronti finalmente con i sindacati, perché dopo tanti anni di sacrifici degli italiani, non possiamo permetterci che il Paese torni a decrescere. Nessuno da solo riesce a risolvere problemi così complessi». L’Italia è già in recessione tecnica, crolla la produzione industriale, sale lo spread. I dati dell’economia sono negativi. Bisogna mettere in atto politiche per lo sviluppo e la crescita. Il blocco delle infrastrutture sta provocando danni che rischiano di essere irreparabili per il Paese, bisogna da subito sbloccare i cantieri, che attiverebbero 400 mila posti di lavoro. Il governo deve cambiare marcia, insiste Furlan. Rispetto alla previsione del governo su una crescita del 1% del Pil nel 2019, la leader della Cisl rimarca che non basta scrivere gli obiettivi, bisogna anche raggiungerli. Magari evitando di dire che si è eliminata la povertà con il reddito di cittadinanza. Se manca chi lavora chi lo paga il reddito? Un referendum (come sulla Tav) sembra la strada maestra per contrastare questa stortura.

Sandro Bennucci

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