Istat: l’aumento dello spread ha fatto salire la spesa pubblica di 1,7 miliardi

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Sono preoccupanti i rilievi pubblicati dall’Istat nel rapporto Conti trimestrali della PA, che includono anche le statistiche sui redditi delle famiglie ed i profitti delle imprese.Le tensioni sulla manovra e lo scontro con l’Unione europea sulle misure del governo gialloverde hanno creato un effetto spread sui conti pubblici, che ha fatto salire la spesa per interessi sui titoli di Stato italiani nel terzo trimestre dell’anno di circa 1,7 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2017.

Il rapporto deficit/pil nel terzo trimestre ha segnato un miglioramento marginale, pari a 0,1 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2017, attestandosi al -1,7% (-1,8% nello stesso trimestre del 2017). L’avanzo primario è migliorato, con un’incidenza sul pil del 2% rispetto all’1,6% del terzo trimestre 2017. Scendendo più in dettaglio fra le voci che riguardano la Pubblica Amministrazione, il saldo corrente è stato anch’esso positivo, con un’incidenza sul PIL dell’1,1% (1,6% nel terzo trimestre del 2017).

La pressione fiscale è stata pari al 40,4%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il reddito disponibile delle famiglie ha segnato un incremento modesto (+0,1%), dopo quello decisamente marcato del trimestre precedente. La pur contenuta dinamica dell’inflazione ha così determinato un calo congiunturale del potere d’acquisto (-0,2%). A fronte di tali andamenti, le famiglie hanno mantenuto, grazie a una lieve riduzione della propensione al risparmio di 0,2 punti percentuali all’8,3%, un livello quasi inalterato dei consumi in volume., con una crescita dello 0,3%.

La quota dei profitti sul valore aggiunto delle società non finanziarie, pari al 41,4%, è diminuita di 0,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento delle società non finanziarie, pari al 22,2%, è aumentato di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

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