Migranti: Paesi Ue aprono alla Sea Watch. Ma Salvini non molla

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Si apre uno spiraglio per la vicenda dei 49 migranti bloccati al largo di Malta sulle navi Sea Watch e Sea Eye. Una decina di Paesi – tra questi Italia (ma Salvini non sembra disponibile a mollare), Germania, Francia, Portogallo, Lussemburgo, Olanda e Romania – si sono offerti di ricevere i migranti se Malta aprirà i suoi porti per lo sbarco. Ma l’impasse resta, perché La Valletta chiede che oltre alle 49 persone a bordo delle due navi delle ong, siano ridistribuiti anche altri 249 profughi salvati nei giorni scorsi dai suoi guardacoste. Si apprende da fonti diplomatiche europee. I posti messi a disposizione dal gruppo di Paesi pronti ad accogliere – spiegano ancora le fonti – sono superiori ai 49 necessari per la ridistribuzione di quanti sono a bordo di Sea Watch e Sea Eye, ma non arrivano a coprire tutti e 298 i trasferimenti complessivi richiesti da Malta. Nessuna offerta è stata invece avanzata dai Paesi dell’est, come Polonia o Ungheria. Dopo la riunione degli ambasciatori di oggi, sono in corso nuovi contatti, ed è possibile che la questione sia discussa pure al Consiglio affari generali di domani, anche se attualmente non è tra gli argomenti previsti dall’ordine del giorno.

CIBO – Oggi Sea Watch ha lanciato l’allarme , i migranti a bordo hanno iniziato a rifiutare il cibo. E’ quanto afferma la stessa Ong tedesca in un tweet ribadendo il timore che il loro stato psicologico e di salute possa peggiorare sensibilmente. A bordo di SeaWatch stiamo registrando episodi di persone che rifiutano il cibo – scrive l’organizzazione non governativa – Non possiamo credere che tutto questo stia accadendo a poche miglia dalle coste europee.

GERMANIA – Intanto la Germania si è detta disponibile a partecipare all’accoglienza dei profughi delle due navi, nell’ambito di una soluzione solidale europea. Lo ha detto il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert, in conferenza stampa a Berlino, rispondendo ad alcune domande sullo sviluppo della situazione dei profughi delle imbarcazioni della Sea Watsch e della Sea Eye. Berlino, che ha anche intensi contatti e colloqui con la Commissione Ue per risolvere l’emergenza, sostiene gli sforzi di Bruxelles di queste ore in questa direzione.

SALVINI – Fonti di governo ribadiscono che non c’è stata nessuna polemica tra il ministro Matteo Salvini, il presidente Giuseppe Conte e altri componenti del governo sul caso Sea Watch e Sea Eye. Il ministro dell’Interno – proseguono le fonti – non cambia posizione e ribadisce la contrarietà a qualsiasi arrivo via mare in Italia, per bloccare una volta per tutte il traffico di esseri umani che arricchisce scafisti, mafiosi e trafficanti. La soluzione sono i corridoi umanitari via aereo per chi scappa davvero dalla guerra, già confermati dal ministro Salvini anche per il 2019.

Ernesto Giusti

 

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